Un Monza a punteggio pieno e corsaro nelle trasferte su entrambi i rami del Lario, ospita nel turno infrasettimanale il Siena, posizionato al contrario in una zona di classifica a rischio anonimato.

La temperatura mite invoglia a passare una serata al  Brianteo, dove i ragazzi della Curva Davide Pieri chiamano a raccolta militanti e simpatizzanti per una buona birra prima di varcare i tornelli. C’è l’entusiasmo di chi, dopo aver visto cinque vittorie consecutive, comincia a pensare che possa essere davvero l’anno buono per il ritorno in B, ma anche un po’ di scaramanzia, o se volete di consapevolezza, che  il cammino è ancora lungo, molto lungo.

Svuotate le spine, smontati tavoli e gazebo gli ultras biancorossi lasciano il luogo del loro abituale ritrovo e si muovono in corteo verso l’ingresso della Sud, cominciando a scaldare le ugole prima del fischio d’inizio.

Il terreno di gioco si presenta in ottime condizioni, innaffiato di fresco come in certe memorabili serate di coppe europee d’antan. Il pubblico senese offre più che una presenza una testimonianza, vuoi per lo scarso appeal dell’undici bianconero  e vuoi perché una trasferta infrasettimanale di 400 km non è semplice da affrontare, soprattutto per una tifoseria che è nel pieno di una transizione interna.

Ottima invece la presenza numerica nella Davide Pieri dove, oltre allo zoccolo duro centrale, si riempiono anche ampi settori su entrambi i lati.

Bandiere, due aste e torce ad intermittenza accolgono l’ingresso in campo degli uomini di Mister Brocchi, colpevoli forse di essersi approcciati al match con un po’ di presunzione. Nel primo tempo si renderanno infatti protagonisti di un gioco poco fluido e, complice un pasticcio in area nell’unica incursione dei toscani, subiscono addirittura lo svantaggio.

A poco serve il sostegno vocale dei propri tifosi, che anche sotto di un goal non arretrano di un decibel ed anzi moltiplicano gli sforzi per recuperare la situazione. Cori lunghi e cori a ripetere si alternano senza pause e quando è il momento di concedere una tregua alle corde vocali, sono pronti treni e battimani.

Un po’ della grinta degli ultras la si vede anche in campo durante la ripresa, quando i padroni di casa fanno vedere qualcosa di meglio e, soprattutto, non si risparmiano sotto l’aspetto agonistico.

Il Monza attacca proprio sotto i propri tifosi ma non riesce a trovare il guizzo giusto per farli esplodere. Anzi, come spesso succede in questi casi, nel pieno del forcing finale subisce un raddoppio che la punisce oltre ogni demerito. È il 36° del secondo tempo quando Cesarini trafigge Lamanna, la partita è ormai definitivamente chiusa ma la Davide Pieri continuerà testardamente a cantare, fino al 90° ed anche oltre.

Lele Viganò