Il match si gioca di sabato pomeriggio in un orario, le 14.00, che non risponde ad alcun tipo di logica che non sia quella delle televisioni, rendendo ancora più difficile la presenza di chi, per obbligo o per necessità, ad esempio il mattino lavora.

Tra le due fazioni ultras si sono registrati, in occasione dell’ultimo incontro del 2018, alcuni incidenti nel post-partita, ma oggi c’è da attendersi una sostanziale tranquillità visto che la curva rossoverde fa parte di quelle tifoserie che hanno deciso di non entrare in curva, stante le limitazioni vigenti. 

I ragazzi della Davide Pieri ingannano l’attesa in un bar poco distante dal Brianteo e poi, come da copione, raggiungono gli ingressi in corteo, cominciando a scaldare le ugole.

Se i Brianzoli scontano un inizio di campionato altalenante, le Fere se la passano anche peggio: tre sconfitte su tre partite per gli uomini di mister Lucarelli, di cui due davanti al pubblico amico. Da questo punto di vista, un altro KO potrebbe essere letale per l’ex bomber amaranto.

Il colpo d’occhio delle gradinate non si discosta di molto da quanto visto nel precedente incontro con la Cremonese. La curva di casa espone i consueti striscioni e posiziona i bandieroni lungo la balconata, non offrendo altro all’ingresso in campo delle formazioni; il settore ospite conta presenze in ordine sparso e si colora con lo striscione “FERE NORD” in balaustra ed una bandiera nella parte alta. Non pare di vedere alcuna presenza degli amici bergamaschi, che in realtà in questo periodo sono impegnati in ben altre questioni interne.

L’avvio di partita è al fulmicotone: i padroni di casa si portano in vantaggio dopo appena 4 minuti con un missile da fuori area di Mota Carvalho che si infila nel sette. La Ternana si riorganizza e prova ad imbastire qualche azione offensiva, alzando il baricentro della squadra in modo convinto. L’1-1 arriva dopo cinque minuti ma la rete viene annullata per off-side: tutto da rifare!

Non manca l’incitamento vocale su entrambi i fronti, benché il confronto sia ovviamente impari: SAB & C. propongono il loro collaudato repertorio, spesso accompagnato da battimani e senza dimenticare il giusto “Saluto ai diffidati”, mentre gli umbri sottolineano con cori spontanei le azioni più incisive dei propri beniamini.

Sul rettangolo verde gli ospiti non demordono ma le occasioni da rete più limpide capitano in realtà ai biancorossi, incapaci però di affondare il colpo di grazia.  Al di là delle annotazioni statistiche, il gioco dei padroni di casa non decolla come ci si poteva attendere, mentre sul fronte opposto il deficit tecnico è ampiamente colmato da un brillante agonismo.

Si arriva così alla mezz’ora, quando il coro “Non beviamo mai gli analcolici” conferma l’attaccamento degli ultras monzesi non solo alla maglia ma anche alla… bottiglia. A seguire il “Forza Monza – Vinci Per Noi” a ripetere che disturba i tifosi avversari, autori dell’unico coro offensivo di giornata.

C’è spazio per un’altra occasione da rete dei brianzoli, ma il risultato non cambia fino al duplice fischio dell’arbitro.

Le ostilità riprendono con l’incitamento degli ospiti, mentre la Sud ha bisogno di qualche minuto per ricompattare i ranghi e rimettere in moto voce, tamburi, mani e bandiere.

Il leit motiv del campo ricalca quello della prima frazione, con le fere che si portano in avanti con insistenza ed i brianzoli che pungono soprattutto di rimessa, sbagliando colpevolmente altre buone opportunità da goal.

Il borderò del tifo monzese prevede tradizionalmente una sciarpata durante il secondo tempo ed oggi non si fa eccezione, così come non mancano le altrettanto immancabili dediche ai rivali comaschi.

Mister Stroppa è chiaramente insoddisfatto dalla prestazione dei suoi uomini ed alterna sfuriate ad una sorta di rassegnazione, mentre sull’altra panchina Lucarelli non ha il solo pregio di trasmettere la grinta che gli è proverbiale ma anche di effettuare scelte tecniche indovinate, operando sostituzioni che si riveleranno decisive.

La Davide Pieri sembra più interessata  a divertirsi che a seguire gli sviluppi del campo e  per alcuni minuti si alza e si siede compatta seguendo le indicazioni del lanciacori, ingannando l’attesa del fischio finale e, magari, pensando già all’ostica trasferta infrasettimanale che l’attende a Pisa.

Quando il direttore di gara decide di  concedere sei  minuti di recupero, a fare la differenza è lo spirito delle due compagini: i biancorossi, superato lo striscione dell’ultimo chilometro ed intravedendo il traguardo, pensano di poter gestire di mestiere la situazione, mentre i rossoverdi si alzano dal sellino ed attingono anche alle energie  più nascoste pur di lanciarsi in un disperato sprint finale.

La caparbietà delle Fere è premiata al 94° quando Palumbo, entrato in campo da mezz’ora, sigla il pareggio: gran fermento nel settore ospiti ed abbracci tra tifosi e calciatori a ridosso dell’inferriata.

Ben diverso, per ovvie ragioni, l’atteggiamento dei giocatori a fine partita: palese rammarico sui volti dei brianzoli, che comunque non si sottraggono al giusto tributo verso la Sud,  adrenalina a mille per gli Umbri che, dopo essersi radunati a cerchio in mezzo al campo, ad ascoltare le parole di un Lucarelli che forse ha salvato la panchina, riprendono l’esultanza fiondandosi nuovamente verso lo spicchio dei propri tifosi.

Lele Viganò