Turno infrasettimanale di alto rango al Brianteo di Monza, dove arrivano il glorioso Lanerossi Vicenza e le telecamere di Rai Sport.

Le due tifoserie hanno avuto trascorsi un po’ burrascosi, dovuti soprattutto alla cosiddetta “legge del beduino”: “Il nemico di un mio amico è mio nemico, il nemico di un mio nemico è un mio amico, l’amico di un mio nemico è mio nemico, l’amico di un mio amico è mio amico”. Tradotto al mondo pallonaro, l’amicizia era quella tra Monzesi e  Triestini e tra Comaschi e  Vicentini, con tutte le conseguenze del caso.

Oggi in realtà la situazione è apparsa diversa e, forse a causa della rottura tra Lariani e Veneti, le due fazioni si sono praticamente ignorate.

Con le due formazioni distanziate di pochi punti, il match è importante anche per la classifica, pur con un Pordenone che sembra fare gara a sé per il primo posto.

Il contingente ospite al seguito è numericamente di tutto rispetto, non solo e non tanto per i 200 chilometri che dividono le due città, ma soprattutto perché siamo in un giorno lavorativo. Saranno quindici anni buoni che non vedo da vicino i sostenitori del “Lane” ed anche qui mi trovo al cospetto di una tifoseria profondamente cambiata al proprio interno. Le pezze hanno preso il posto degli striscioni storici, i gruppi alla guida si sono avvicendati, ma non è cambiata la passione verso i propri colori, che a queste latitudini non ha mai fatto difetto a prescindere dalla categoria.

Il tifo è  molto colorato, con una serie di grandi bandiere in continuo movimento grazie all’alternarsi di nuove leve e veterani. Il repertorio vocale è un mix di classici e cori di tendenza: decibel in abbondanza nell’intento di spingere i propri beniamini alla vittoria.

La “Davide Pieri” accoglie l’ingresso in campo delle squadre con gli striscioni “LA MIA FEDE È UNA SOLTANTO – TIFO MONZA E ME NE VANTO” e bandierine biancorosse a fare da contorno. Sostegno canoro continuo per la squadra di mister Brocchi, che vuole risollevarsi dopo la sconfitta di Trieste.

Il match è piuttosto vivace e regala spunti tecnici sopra alla media di categoria. A metà della prima frazione di gioco l’arbitro annulla una rete ai padroni di casa, che protestano senza troppa convinzione. Si va negli spogliatoi a reti bianche e, per il sottoscritto, è tempo di unirsi a vecchi amici sui gradoni.

La gara si sblocca nel secondo tempo, con il Monza che segna con Lora dopo 13 minuti. Il Vicenza prova a reagire ma non riesce a concretizzare e, per raddrizzare la situazione, sostituisce tre uomini in un sol colpo.

Mentre l’entusiasmo contagia la tifoseria brianzola, la fazione ospite continua ad incitare nonostante il risultato negativo e, anzi,  a metà tempo si cimenta in una bella sciarpata, sostenuta per vari minuti.

 Il confronto si chiude con il raddoppio dei padroni di casa, giunto alla mezz’ora: sciarpata anche nella curva monzese e poi cori di festa fino al 93°.

Lele Viganò