Nei giorni scorsi sono state notificate 5 multe da 400,00 euro ciascuna ad altrettanti componenti del gruppo per l’uso scorretto della mascherina durante la partita Cittadella-Ascoli.
Le regole ci sono e le conosciamo, possiamo ritenerle discutibili ma non vogliamo certo aprire un dibattito su questo.

Quello che riteniamo lecito dire è che, andare a colpire 5 ragazzi del gruppo, sembra più un’azione mirata piuttosto che l’applicazione delle normative. Ricordiamo che la seconda eventuale violazione del regolamento d’uso dell’impianto commessa all’interno della stessa stagione calcistica comporta in automatico il daspo.
Il regolamento d’uso del Tombolato prevede come sanzionabile anche il semplice “sostare in piedi sui posti a sedere” e si ha l’obbligo di “occupare esclusivamente il posto specificato sul titolo di accesso” (solo per fare un paio di esempi…), va da se che è potenzialmente sanzionabile praticamente qualsiasi spettatore, in particolar modo chi, come noi, vive la partita in una certa maniera.

In poche parole ci sono 5 tifosi della nostra squadra (che potrebbero essere chiunque di noi) che ora rischiano di subire un daspo e rimanere fuori dagli stadi per almeno 1 anno, non per intemperanze ma perché si prodigano nell’organizzazione e nella partecipazione del tifo a sostegno dell’A.S. Cittadella.
Non faremo del vittimismo ma la solerzia della questura di padova ci lascia perplessi e ci fa porre degli interrogativi sul fatto se abbia senso o meno andare allo stadio e organizzare il tifo facendo del nostro meglio.

Non ci risulta di essere una tifoseria problematica e abbiamo sempre avuto un atteggiamento rispettoso nei confronti degli addetti alla sicurezza, la moneta con cui siamo ora ripagati è questa… c’è ora un gruppo in allerta, un gruppo che di fatto non può sentirsi libero di entrare al Tombolato sapendo che a discrezione del funzionario di turno potremmo subire sanzioni fino a vederci negato l’accesso. E’ questo che si vuole? È questa la direzione che il “sistema calcio” ha deciso di intraprendere? Quando si polemizza sul fatto che gli Ultras non entrano allo stadio si vuole capire che non c’è nessuna protesta in atto ma è semplicemente l’ovvietà di una situazione ormai compromessa?

Ci piacerebbe avere delle risposte a queste domande da parte delle autorità e anche dalla società, troppo spesso abbiamo fatto “comodo” e siamo stati il bel contorno di una bella realtà, quasi mai siamo stati tutelati e, anzi, ci siamo anche dovuti sentire criticati perché si avanzano delle pretese senza capire che quello che facciamo lo facciamo con impegno e sacrificio senza mai chiedere nulla in cambio, se non la dignità di essere rispettati per quello che siamo e rappresentiamo.

Tornare liberi di tifare, di riempire il Tombolato di cori e colori, di salire sui pullmini e passare notti insonni per seguire la squadra in giro per l’Italia, di aggregare sempre più giovani nel nome della maglia granata: è tutto ciò che vorremmo fare, ma la nostra presenza non è così scontata