La stagione del Nardò è iniziata un attimo dopo il triplice fischio della finale play off della passata stagione quando i salentini, sbancando Cava de’ Tirreni, si candidarono prepotentemente al ripescaggio. Nel paese dei cavilli e delle regole rigide il sogno granata, a causa di uno stadio non adeguato alle prescrizioni previste per partecipare ai campionati professionistici, si infranse quasi subito. L’amministrazione comunale di conseguenza, in sinergia con la dirigenza, ha nel frattempo avviato un ambizioso progetto di adeguamento del Giovanni Paolo II con lo scopo di rendere l’impianto a norma per la Lega Pro. Mentre la politica si è data da fare sul fronte delle infrastrutture, la società neretina in estate ha allestito una squadra che sulla carta era la candidata numero uno alla vittoria finale. Tuttavia, i granata si trovano sin da subito a recitare il ruolo di inseguitori dell’Altamura, anch’essa partita con il sogno promozione ma con credenziali almeno inizialmente minori. Il match odierno è perciò di vitale importanza per entrambi i club, ma anche per Casarano e Martina che a causa degli ultimi risultati altalenanti di Altamura e Nardò sono rientrate nella corsa alla promozione diretta.

La settimana che ha preceduto la partita è stata vissuta freneticamente da entrambe le tifoserie. Gli altamurani si sono adoperati per reperire dei pullman al fine di portare quanta più gente possibile in trasferta. Alla chiusura della prevendita sono oltre 400 i tagliandi staccati dai tifosi biancorossi che alle 10:30 della domenica mattina si muovono verso la cittadina salentina. Arrivati a Brindisi, i 4 pullman, 6 transit e le varie auto vengono intercettate dalla polizia che scorta gli ospiti fino a Nardò, dove ad attenderli ci sono altri poliziotti. Il forte dispiegamento di forze dell’ordine, probabilmente, è stato predisposto anche per evitare incroci con i tanti tifosi dell’Inter, diretti invece a Lecce, che pur non avendo “nulla da spartire” con i biancorossi murgiani avrebbero potuto comunque creare problemi di ordine pubblico.

L’impianto neretino, vista la sua collocazione logistica, è particolarmente sicuro, infatti dopo pochi km dal primo ingresso a Nardò, senza passare per il centro cittadino, ci si ritrova subito dentro il parcheggio del settore ospiti. L’ingresso degli altamurani è gestito in maniera ordinata, senza particolari momenti di tensione. Quando le squadre scendono in campo, il settore occupato dagli altamurani si colora con una fitta sciarpata che regala l’idea di una macchia biancorossa. Il settore di casa invece, non regala particolari spettacoli coreografici ma si esibisce in un tifo forte, costante e continuo, supportato anche dalla presenza dei gemellati di Martina, che causa rinvio del loro incontro, decidono di sostenere la compagine granata in un match che interessa anche loro, che distano appena tre punti dalla capolista Altamura.

Nel corso del secondo tempo, nel settore biancorosso viene esposto uno striscione contro le morti bianche. Il movimento ultras, sempre molto sensibile ai temi “caldi” e inoltre, a differenza delle campagne di sensibilizzazione lanciate dalla Lega calcio, a titolo esemplificativo quello contro la violenza sulle donne, le curve sono andate oltre, dedicando la stessa enfasi a tanti altri temi. Nel caso di specie mentre il mondo del calcio, dalla Lega di serie A fino a quella di Serie D, ha taciuto sul tema delle morti da lavoro (argomento controverso che, inoltre, in un recente passato ha visto tra i carnefici proprio la Fifa, indirettamente coinvolta nelle note vicende dei mondiali in Qatar e Brasile), gli ultras hanno trovato tempo e modo di esternare disappunto e solidarietà, forse perché proprio le curve sono un luogo popolato dalla “working class” e quindi più attenta a temi quali la sicurezza sui luoghi di lavoro ma più in generale sulla tutela dei diritti dei lavoratori.

Nella curva del Nardò, nel corso dei secondi quarantacinque minuti si alza uno striscione di solidarietà rivolto agli ultras Messinesi, recentemente colpiti da provvedimenti di Daspo.

La partita viene decisa da un rigore realizzato da Molinaro che manda in estasi il settore biancorosso. Al triplice fischio tutta la compagine ospite festeggia l’importante vittoria, mentre i padroni di casa invitano la propria squadra a cacciare gli attributi.

Testo di Catello Onina
Foto di Catello Onina e Piotr Jaworski