Grazie all’importante rievocazione storica della Corsa all’Anello, con la chiusura della manifestazione proprio domenica 11 maggio, la semifinale playoff di Eccellenza umbra Narnese–Angelana è stata rimandata di un giorno e fissata a lunedì 12, in orario serale alle 20:30, per cercare di attirare allo stadio quanti più tifosi possibile.

Dopo il denso fine settimana calcistico, non posso esimermi dall’essere presente anche a questo appuntamento. Prendo un paio d’ore di permesso dal lavoro e mi dirigo verso Narni, arrivando a ridosso del fischio d’inizio. Capisco subito l’importanza della gara dai pochi posti disponibili per parcheggiare. Una volta sistemata l’auto, entro nel suggestivo complesso di San Girolamo, a due passi dal centro storico dove, nel parco omonimo, convivono spalla a spalla il Castello di San Girolamo e lo stadio.

L’impianto nel 2018 è stato intitolato alla memoria del presidente della Narnese Moreno Gubbiotti, sull’onda dell’emozione seguita alla sua scomparsa, avvenuta all’età di sessantuno anni di cui venti dedicati alla guida della sua squadra. Entrando dagli spogliatoi in campo, colpisce la bellezza di questo stadio che è un piccolo gioiello, con due curve e due tribune. In passato avevo avuto già la fortuna di assistere a diverse partite della Narnese, anche in derby molto sentiti, che al positivo lato strutturale hanno sempre offerto un buon contenuto di passione. Bisogna riconoscere alla tifoseria della VECCHIA FOSSA una presenza sempre costante, sia in partite di cartello che nei preliminari di Coppa agostani apparentemente insignificanti. I narnesi non hanno mai deluso e dopo tanti anni, sono felice di tornare a vedere una loro partita dal vivo.

Alle 20:30 le tribune non sono ancora affollate, ma i tifosi continuano ad arrivare anche a gara iniziata. Gli ultras in curva, non molti ma presenti, accolgono le squadre con fumogeni rossoblù, creando una bella atmosfera.

L’Angelana è seguita da una trentina di fedelissimi, ma non noto gruppi ultras. Non conoscendone i motivi, non azzardo ipotesi, anche se mi dispiace non poter assistere a un botta e risposta sugli spalti.

Nel primo tempo la curva di casa sventola le sue bandiere e, pur non tifando in maniera continua, si distingue per un incitamento comunque deciso con cori accompagnati da battimani. Nonostante il numero ridotto, gli ultras cercano di sostenere la squadra, facendo esplodere anche un paio di petardi, che attirano l’attenzione e puntano a caricare i propri giocatori.

Nella ripresa il tifo diventa più continuo e intenso. L’importanza della partita stimola la curva a incitare con maggiore costanza. Si sentono nuovi petardi e il sostegno si fa più deciso. Al 72° minuto il neoentrato Principi porta finalmente in vantaggio la Narnese: il Gubbiotti esplode e la curva dedicata a Valeriano Galeotti (tifoso scomparso in circostanze tragiche nel 2018), festeggia con l’ennesimo petardo e un fumogeno blu.

il tifo viaggia finalmente spedito, i battimani si intensificano ma proprio quando la vittoria sembra a un passo, all’ultimo secondo dell’ultimo minuto di recupero Roscini segna e porta l’Angelana ai supplementari. E con esso svanisce anche il mio sogno di rincasare a un’ora decente.

Cominciano i supplementari. Tuoni e lampi si fanno sempre più insistenti e, dopo pochi minuti, arriva la pioggia. Col passare del tempo diventa un vero nubifragio. Le squadre in campo proseguono, ma sugli spalti si scatena un fuggi fuggi generale. Gli unici a resistere sono una ventina di ultras in curva, che non smettono di sostenere la squadra.

Al minuto 106, sotto una pioggia torrenziale, l’arbitro sospende il gioco. Si attende per circa quaranta minuti. Fortunatamente, la pioggia si attenua e il manto sintetico regge. Si riprende mentre tutti — dirigenti compresi — sperano di arrivare in fretta al termine di questa maratona.

Il risultato non cambia più e al triplice fischio, gli ultras della Narnese possono finalmente festeggiare la conquista della finale contro il Cannara, grazie al miglior piazzamento.

È quasi mezzanotte. Questa partita infinita ha decretato la squadra vincente, ma i veri vincitori morali sono stati gli ultras narnesi, rimasti sugli spalti sotto il diluvio, così come i giocatori e dirigenti delle due squadre, che hanno rispettato fino in fondo lo spirito dell’incontro, nonostante l’indomani, trattandosi di Eccellenza, la maggior parte della gente dovesse lavorare.

Anche per me, dopo aver ripiegato l’ombrello, asciugato l’attrezzatura e sistemato tutto, è tempo di tornare a casa. Con la consapevolezza che la tifoseria narnese resta una certezza nel variegato panorama ultras regionale e una piccola chicca, a livello nazionale, per tutti gli amanti del tifo nei meandri del nostro pallone.

Marco Gasparri