Penultima giornata di campionato di serie B francese e il Metz, promosso da due giornate, festeggia stasera la conquista del titolo di campione di serie B. È pure l’ultima apparizione dei granata nello loro stadio di Saint-Symphorien questa stagione, prima del ritorno in serie A fra tre mesi.

Lo stadio si presenta quasi completamente esaurito, con un po’ più di 22.000 spettatori, preannunciando spettacolo sul campo e nelle curve. Difatti, stasera, ricorre l’anniversario della Coppa di Francia vinta dal Metz nel 1984, con la squadra che scende in campo con una replica della gloriosa maglia con cui conquistò il trofeo.

Il clima è disteso, per i risultati già acquisiti e per via del amicizia che lega una parte degli ultras del Metz (quelli della gradinata ovest) a quelli di Le Havre. Non a caso, quando arrivo allo stadio, noto presso che il club della “Génération Grenat” ci sono i “Barbarians”, gli ultras normanni che si spendono a bere e socializzare con gli amici granata.

Entro nello stadio mezz’ora prima della partita e posso scorgere, con gli ultras del Metz, anche alcuni ragazzi di Vicenza, quelli della Contrada San Domenico (cioè gli ex-Vigilantes), venuti apposta dall’Italia per essere vicini agli amici francesi nel giorno della storica promozione in Serie A, dopo sei anni trascorsi tra serie B e serie C.

Gli ultras del Metz ci sono sempre stati (perfino una nuova entità è nata da queste parti, il “Gruppa”), al contrario di tutti gli occasionali che posso notare oggi. Ci sarà una coreografia, con migliaia di bandiere bianche-granata realizzate e distribuite da alcuni sponsor. La bandiera poteva anche essere carina, senza gli sponsor, ma ovviamente, i “generosi” contributori volevano apparire. Accanto al logo del Metz, c’è scritto in inglese “We are back”. Almeno i bambini saranno felici, e già solo per questo possiamo dire che una parte dell’obiettivo è stata raggiunta: magari la sventolano per la partita di oggi e forse torneranno fra qualche anno tra le fila degli agitatori degli stadi che sono gli ultras.

Nella gradinata est, dove prende posto la “Horda Frenetik”, posso notare i drappi dei gemellati dello Standard Liege (“Ultras Inferno”) e del Kaiserslautern (“Generazion Lucifer” e “Youth Frenetik”).

I ragazzi di Le Havre sono una trentina, tra il club “Kop Ciel et Marine” e gli ultras dei “Barbarians”. La loro squadra (la più antica del calcio francese, fondata nel 1872, con una divisa blu scuro e blu chiaro, per riprendere i colori delle prestigiose scuole di Oxford e Cambridge), non ha più niente da chiedere alla sua stagione, che è stata penosa, e la serie A non è arrivata malgrado il nuovo impianto (bellissimo) costruito per la squadra normanna.

Ore 20.29, le squadre sono nel tunnel, e tutto lo stadio si tinge di bianco e di granata, tramite le bandiere sventolate. Una coreografia con strisce bianche e granata (anche se erano più tendenti al rosso, per dir la verità…) è allestita in tribuna, ma non so da chi; in mezzo un piccolo bandierone con lo stemma della squadra, cioè la croce della Lorraine.

Nella gradinata ovest, sede di “Génération grenat” e di “Gruppa”, non c’è niente di particolare allestito dagli ultras, tranne qualche stendardo con il nome della città e un fumogeno arancione.

Stesso spettacolo nella gradinata est, che lascia spazio alla coreografia degli sponsor e aggiunge alcuni bandieroni bianco-granata ma, dopo che le squadre sono sul campo, una bella sorpresa mi aspetta, concretizzata in una fumogenata vecchio stampo. Non sarà affatto male, anche se ristretta, ma per questi tempi e la repressione che c’è in Francia, va più che bene. La polizia sta preparando “al meglio” gli Europei del 2016 e tutto quel che assomiglia a un fumogeno è assolutamente vietato. Bisogna aggiungere che stasera c’è pure il presidente della Lega francese, e lui è uno degli avversari più accaniti di queste pratiche, che colpisce con multe a pioggia sulle società che non sanno gestire i loro tifosi più “scalmanati”.

Il tifo comincia ma, con mia sorpresa, non sarà un gran ché. Non è mai facile gestire un sacco di occasionali in queste partite di cartello, ma comunque, tranne l’onorevole impegno dei nuclei dei gruppi più i simpatizzanti, mi aspettavo di meglio. Il livello è sotto tono, pur se canteranno per tutto il primo tempo senza sosta.

Il goal del Metz al primo minuto lascia presagire che la partita sarà una passeggiata per i giocatori granata. Una sciarpata si materializza durante il primo tempo, nella gradinata ovest, ma resterà circoscritta agli ultras. Dall’altro lato è lo stesso: il cuore dell Est canta, ma non ce la fa a coinvolgere il pubblico restante. Nel settore ospite, invece, ci sarà niente o quasi: i ragazzi sembrano in contestazione, ma non ne sono sicuro. Guardano la partita dietro i loro striscioni e nulla di più.

Il secondo tempo comincia e un lungo striscione viene appeso alla balconata della gradinata ovest per i “cugini” e rivali del Nancy (città distante neanche 40 kilometri a Sud): “Nancy: due anni fa eravate fieri, stasera state al posto del cretino”. Praticamente, due anni fa il Nancy tornava in Serie A mentre il Metz retrocedeva in Serie C, mentre quest’anno, per sei punti, il Nancy dice addio alla massima serie, coincidenza sei punti persi proprio nelle due partite con il Metz.

Durante il secondo tempo il tifo sarà ugualmente sotto tono, malgrado altri due goal. Ci saranno comunque varie occasioni di vedere torce e soprattutto, attorno al sessantesimo, le due curve cominciano alcuni cori a rispondere lasciando intuire tutto il potenziale degli ultras granata: lo “scambio” di cori avviene col nome del club, “FC Metz”. Bellissimo, peccato che durerà solo per due minuti.

Al terzo goal del Metz, i ragazzi della Horda tirano fuori un bandierone con la testa di un ultras, sotto al quale accendono vari fumogeni, ottenendo un bell’effetto. I “Barbarians” di Le Havre, invece, stufi della prestazione della loro squadra, decidono di abbandonare lo stadio.

Ad un paio di minuti dal fischio finale, ci sono vari fumogeni, uno striscione contro il Nancy ed un altro per ringraziare l’allenatore del Metz, fra l’altro ex-giocatore di spicco della squadra.

Nel frattempo lo speaker dello stadio avverte che è proibito invadere il campo perché, appena finisce l’incontro, i giocatori ringrazieranno il pubblico, poi seguirà la premiazione dei campioni della Serie B ed infine ci sarà un fuoco d’artificio (la pirotecnica è un reato solo per gli ultras, a quanto pare). Gli steward si posizionano dappertutto e, appena viene fischiata la fine della partita, anche la polizia antisommossa si posiziona di fronte alla gradinata ovest, un atteggiamento provocatorio che non serve a niente, tranne surriscaldare il clima di una serata molto calma.

La squadra fa il giro del campo, altre torce vengono accese e si sentono diversi cori contro il presidente della Lega. In questo lasso di tempo, il palco viene montato ed il Metz riceve il suo trofeo, proprio dal presidente della Lega che viene mandato a quel paese dagli ultras. Anche i vari politici di turno, che salgono sul carro dei vincitori, si prendono la loro bordata di fischi. Finalmente la serata si conclude, sotto i fuochi d’artificio. Finalmente l’anno prossimo sarà di nuovo Serie A.

Sébastien Louis.