La Lucania, storicamente, comprendeva quasi tutti i territori dell’attuale Basilicata, con l’esclusione della zona settentrionale del Vulture (il territorio di Venosa) e parte dell’attuale provincia di Matera.  L’appartenenza al territorio, così com’era una volta, la tocchi con mano tutti i giorni, la senti negli accenti e la gusti a tavola.  Suoni e sapori particolari, che sono “localizzati” in quel lembo di terra che separa il centro sud dal meridione più estremo.

Al Corona di Rionero in Vulture non si affrontano soltanto due tifoserie blasonate, unite spesso dalle vicissitudini sportive dei propri colori, ma due comunità fortemente identitarie: Potenza è il capoluogo, faro amministrativo e politico della Regione; Rionero in Vulture è la terra che ha dato i natali al Generale Carmine Crocco, strenuo oppositore dei piemontesi.

Giornata di festa, il sole che splende sul Vulture è il giusto contorno. Già dalle prime ore del mattino i Lucani, rossoblù e bianconeri, si incontrano in un pub nel rionerese per festeggiare tra brindisi e cori a tema 30 di amicizia:

…30 sono già di fratellanza

Uniti dal rispetto e la passione

 Il leone rampante, al suo fianco il brigante, la Lucania siamo noi!

Il tempo vola via velocemente, pian piano il locale si riempie di gente festante. Manca poco al fischio d’inizio: taglio della torta e fiumi di birra a sugellare un rapporto sentito.

L’impianto sportivo è stracolmo di gente, da Potenza sono circa 400 i tifosi al seguito. Sostegno compatto e continuo per tutti i 90 minuti. Come già mi era capitato di vedere ad Anzio, gli ultras rossoblù quando sono in svantaggio tirano fuori gli artigli, e il coro d’incitamento, tenuto in alto interrottamente, sprona gli 11 in campo a cercare e trovare la rete del pareggio:

“… facci un goal, facci un goal,

dai Potenza facci un goal”

I Bianconeri anche oggi offrono il solito repertorio, fatto di cori secchi e ben ritmati.  Rionero in Vulture, pur essendo un piccolo centro del Sud Italia, è riuscita non solo a mantenere in vita il movimento ultras negli anni, ma anche ad avere un continuo ricambio generazionale. Questo mix di vecchi e giovani rende la piazza rionerese una perla nel panorama ultras nazionale. Cori di stima reciproca tra le parti.

Da segnalare che al triplice fischio finale, quando ormai i 22 in campo hanno guadagnato gli spogliatoi, dal settore dei Vecchi Tempi Rionero parte un invito ai dirimpettai lucani:

…con le birre quando volete”.

I Potentini, gente che il gomito non lo abbassa facilmente, raccoglie il guanto della sfida:

…all’uscita vi aspettiamo

Il match sul campo, meno emozionante di quello vissuto sugli spalti, non offre particolari spunti di cronaca. La Vultur Rionero, guidata dal “Pampa” Sosa (attaccante dal passato illustre nella massima serie) e il Potenza, allenato da Biagioni (anche quest’ultimo con un discreto curriculum calcistico), cercano disperatamente i 3 punti, vitali per mantenere la categoria. Il pareggio alla fine accontenta tutti a metà.

Testo di Michele D’Urso.
Foto di Pierpaolo Sacco.