Novara Sud Tirol evoca piacevoli ricordi; era il giugno del 2003 quando la squadra azzurra conquistò contro gli altoatesini la tanto agognata promozione nell’allora C1. Molte cose sono cambiate nel corso degli anni: sempre più divieti in curva (dai tamburi ai megafoni passando per i daspo per l’accensione di fumogeni) e sempre meno gente allo stadio per colpa anche delle tv che decidono dove e quando farti giocare. Infatti, si gioca alle 18 di domenica, un orario che preclude la trasferta a molti, vista la siderale distanza che intercorre tra le due città. Non dico che giocando alle 15:00 la presenza ospite sarebbe stata massiccia, ma sicuramente superiore allo zero registrato oggi sì.

In questa settimana, attraverso un comunicato, la Curva Nord Novara ha annunciato lo scioglimento del proprio direttivo a causa di insanabili fratture all’interno dello stesso, rendendo impossibile andare avanti ma garantendo comunque la presenza sugli spalti e il sostegno alla maglia azzurra. E’ quindi assente la pezza del “gruppone” nato poco meno di un anno fa per cercare di compattare i ranghi dopo le diffide di Vercelli per i fatti del maggio 2013; Daspo che portarono all’autosospensione del gruppo Gioventù Biancoblu duramente colpito dai provvedimenti inibitivi. Sono comunque presenti in balaustra le pezze del “Gruppo Sezione”, “Vecchio Stampo” e “Zoo” e, a conti fatti, sono circa un centinaio gli ultras presenti per sostenere i propri colori.

Come si può evincere dal titolo è anche la prima partita in casa senza il mitico “Carlone”, un tifoso storico del Novara scomparso improvvisamente in settimana. La curva gli tributa il giusto ricordo con uno striscione che campeggia in balaustra per tutti i 90’: “Carlone canta con noi” recita il drappo esposto dalla Nord novarese, seguito dagli applausi di tutto il pubblico per ricordare chi adesso ci guarda dall’alto.

Il sostegno alla maglia non viene mai a mancare, anche se il fisiologico calo delle presenze fa sì che i cori a ripetere siano meno forti rispetto al passato; non a caso, la Nord opta per cori più lunghi e, quando la voce non arriva, il battimani fa il resto. In definitiva risultano tanto continui quanto colorati, merito delle diverse bandiere fatte sventolare nel corso della gara che vede il Novara nel primo tempo andar vicino al gol in diverse occasioni ma senza mai affondare il colpo decisivo.

Il secondo tempo vede immediatamente il vantaggio azzurro con Evacuo; rete che manda in visibilio la Nord azzurra e tutto lo stadio per una marcatura che si rivelerà decisiva nell’economia della partita. Passato qualche minuto a rifiatare, gli ultras azzurri espongono un secondo striscione, “Celeste non mollare”: non conosco la destinataria di tale drappo, ma sicuramente mostra quanto gli ultras siano solidali (alla faccia di chi li bolla a prescindere come criminali).

La partita vede il Novara andare più volte vicino al raddoppio: Corazza due volte e Gonzalez però non riescono a trafiggere il portiere ospite, lasciando il risultato sull’1-0. Risultato che permette al Novara di accorciare sulla testa della classifica.

Buona la prova dei novaresi: compatti e quadrati non fanno mai mancare il sostegno alla maglia nel corso della contesa, dando anche una bella nota di colore con i bandieroni sventolati nei 90’, ad evidenziare come questa tifoseria sia attaccata alla maglia. Sugli ospiti ho già detto prima: nessuno nel settore loro dedicato.

Ps: I novaresi, sempre tramite un comunicato, hanno organizzato una raccolta fondi pro alluvionati. Raccolta che si è svolta all’ingresso dei vari settori, dove alcuni ragazzi della curva hanno raccolto le offerte per la città di Genova ancora una volta colpita da una calamità naturale. Non è la prima volta che i novaresi si implicano in gesti di solidarietà, il che fa molto onore a loro e a tutto il mondo ultras in generale. Altro che i soliti, squallidi luoghi comuni.

Alessio Farinelli