Dopo la fine di Aprilia-Ostia Mare esco dallo stadio e raggiungo la macchina parcheggiata nelle vicinanze per recarmi nel capoluogo pontino e assistere alla partita di basket tra Latina e Treviso. Latina non ha mai avuto un grosso seguito, ne’ ultras ne’ di pubblico “normale, nella pallacanestro, nonostante qualche anno fa abbia disputato la Serie A2, confrontandosi con piazze importanti.

Tutt’altra storia invece per Treviso, che ha sempre avuto un bel seguito ultras negli anni d’oro della Serie A, quando era una piazza davvero importante, con scudetti vinti a raffica. Dopo il fallimento di 3-4 anni fa la squadra è al primo posto nella serie A2 Silver, in pratica 2 categorie sotto il massimo campionato.

Entro al Palabianchini, storico impianto di Via dei Mille condiviso con la squadra di pallavolo, accorgendomi che stranamente c’è più pubblico del solito, anche se dei vuoti ci sono sempre. In curva prendono posto una ventina di ragazzi abbastanza giovani con un paio di tamburi e delle trombette, che suoneranno per tutta la gara. Seguiranno la partita seduti e non esporranno striscioni, si noteranno comunque per lo sventolio di una bandiera nerazzurra ma per il resto sarà poca cosa.

I trevigiani che raggiungono Latina sono una quindicina, di cui una decina ultras. Dopo aver sistemato gli striscioni sulla “balconata”, saranno autori di un tifo molto compatto e soprattutto continuo per tutto l’arco della gara. Per buona parte dell’incontro sventoleranno due bandiere ed alzeranno uno stendardo, facendosi notare e sentire con discreti battimani, mani alzate ed effettuando ben 3 sciarpate.

Nell’ ultimo quarto, quando la squadra andrà sotto anche di 30 punti, incuranti di tutto continueranno a cantare ancora di più, e tutti a petto nudo. Davvero buona la loro prestazione calcolando la distanza fra le 2 città e anche la categoria. A fine partita applaudono ugualmente la squadra, che li va a ringraziare sotto al settore, nonostante la sconfitta.

Marco Gasparri