Quando senti parlare di Nocerina e Casarano viene subito in mente un classico di un  passato sicuramente più glorioso per entrambe le città e le tifoserie. L’ultima gara proprio 21 anni fa, nei mitici ’90, epoca aurea del mondo ultras quando leggi restrittive e calcio moderno non mietevano vittime settimanalmente fra squadre fallite e tifosi diffidati per ogni inezia. Erano anni di stadi sempre pieni, dove un Capozza o un San Francesco erano gremiti di calore e passione, oggi invece sono circa 1.000 gli spettatori presenti. I soliti fedelissimi che ancora resistono in un mondo del calcio che, stagione dopo stagione, allontana sempre più tifosi dallo stadio cercando di trasformarli in pubblico da divano.

La Curva Sud si compatta come tradizione e forma un bel quadrato dietro lo striscione per gli ultras caduti e dietro quello del gruppo. Belli da vedere e sentire, come sempre i Nocerini offrono una prova superlativa caratterizzata da cori potenti e belle manate, bandieroni sempre al vento e l’accensione di pirotecnica varia che rendere vivo e colorato il settore.

Con uno striscione si ricorda Guarino, si festeggiano i dieci anni del gruppo Casual, il ritorno dei diffidati e si festeggia inoltre chi, come l’eterno capitano Cavallaro, ha sudato e onorato la maglia molossa e che si appresta a diventare allenatore della Nocerina appena completato il corso.

Da Casarano, grandi difficoltà per il gruppo ultras che solo a una decina di minuti dalla fine della partita riesce a mettere piede nel settore ospiti. Nonostante lunghe perquisizioni da parte delle forze dell’ordine (dalle quali poi seguiranno anche 7 diffide), riescono comunque ad apporre la propria firma in questa tribolata trasferta e questo, alla luce di come si erano messe le cose, è già un grandissimo risultato.

Testo di Davide Gallo.
Foto di Davide Gallo e Antonio D’Acunzi, Fot. uff. Nocerina