Sono anni un po’ travagliati per Nocera, mandata a pedate giù dalla china per aver osato sfidare i poteri calcistici e che ancora fatica a risalirla. D’altro canto la famosa gara mai giocata fra Salernitana e Nocerina aveva messo in luce tutta l’arroganza, l’ipocrisia, l’inutilità della (specie allora) tanto decantata tessera del tifoso. Ribellarsi era un dovere, una questione di principio, anche se il prezzo da pagare è stato altissimo e il peso di quella scelta – certo sacrosanta – in certa misura si sconta ancora oggi.

Così alle soglie di questa stagione 2022-23, i rossoneri campani si ritrovano ancora una volta in Serie D con quei gradoni – parafrasando uno striscione esposto in favore dei diffidati – che ancora rappresentano il centro della loro vita, della loro passione e del loro amore per la squadra. A prescindere dagli eventi del campo che anche alla fine di questi novanta minuti, dopo il pareggio esterno della prima giornata a Gravina, non offre certo troppi motivi per esaltarsi.

Finisce di nuovo in parità anche con il Francavilla, risultato che ferma la compagine molossa a metà classifica anche se il modo in cui è maturato il risultato e considerando che il campionato è ancora molto lungo, compito dei tifosi è quello di crederci fino alla fine. Ed è esattamente quello che fanno i nocerini in questa circostanza specifica, in una calda giornata estiva in cui il loro sostegno si mantiene tanto potente quanto continuo.

Al seguito della squadra ospite non si segnala alcuna presenza di tifo organizzato.

Foto di Antonio D’Acunzi
Testo a cura della redazione