Nola – Gladiator è l’opportunità per conoscere una nuova tifoseria e ritrovare la passione degli ultras nolani. Il sole di novembre riscalda l’atmosfera ma non e l’unico fattore a mettermi di buon umore questo pomeriggio, che ha qualcosa di malinconico e poetico: osservare una partita con due tifoserie sta diventando purtroppo l’eccezione, gioirne mi sembra dunque doveroso. Poesia e malinconia dicevo, perché il settore di casa si fa notare con lo striscione “Liberi Pensieri”, due parole che vanno oltre, e rimandano ai tempi in cui il tifo e il calcio avevano altri sapori e dissapori, per cui, in un contesto attuale di tifo in cui le parole risultano difficili, è rincuorante sapere che almeno i pensieri possono ancora volare liberi. La presenza dei Sorani nel settore di casa, tifoseria che in maniera particolare conosce il peso delle parole in questo difficile campionato da un punto di vista di tifo, non fa che avvalorare questo concetto.

Ogni incontro non è solo una partita, ma un momento di condivisione e di identità per tutti i tifosi, e con gli stessi occhi appassionati con cui guardo ogni singola sfaccettatura ultras da qualche tempo, ecco che resto piacevolmente soddisfatta da questa, per me, nuova realtà di Santa Maria Capua Vetere che fa ottima presenza nel settore ospiti, occupato anche da diversi tifosi di tutte le età. Incessante prestazione di tifo per tutta la partita e oltre il novantesimo, complice anche la vittoria conquistata in campo avverso, festeggiata in maniera molto sentita tra tifoseria e squadra.

Se è risaputo che i nolani padroneggiano molto bene la scena del tifo, anche in questa occasione non si smentiscono e non mancano di accodarsi al ricordo di Samuele di Foggia oltre che di Antonio “Millemoss”, un loro fratello recentemente scomparso, un gesto che dimostra la loro capacità di unire il tifo alla memoria e al rispetto. La sconfitta finale, seppure dopo una gara giocata con grinta, smorza i toni di festa nei saluti finali tra tifoseria e squadra. Tuttavia, con un orgoglioso battimani, si proietta il pensiero già alla prossima tappa, un segno di resilienza e determinazione.

Uscendo dallo stadio, il coro “Sora e Nola alè” risuona nell’aria, un inno alla bellezza di questo mondo, soprattutto quando c’è rispetto per le amicizie ma anche per le rivalità. Con la speranza di assistere a molte altre partite come questa, esco dallo stadio con un sorriso, consapevole che il calcio continuerà a essere un veicolo di emozioni e di storie da raccontare.

Imma Borrelli