Da quest’estate ne abbiam sentite veramente di tutti i colori su di noi, sugli ultras e sui tifosi che non hanno voluto fare la Tessera e, a malincuore, l’abbonamento al Parma Calcio.

E dire che, guardandoci in giro, guardando le altre tifoserie, noi abbiam scelto una linea “morbida”, conoscendo la nostra piazza, abbiam scelto la via del rispetto con l’intenzione di non creare alcuna spaccatura. Guerre fra poveri a noi non interessavano. Abbiam passato più di un anno (e continueremo) cercando di fare controinformazione, di dire quelle cose scomode che nessuno ha il coraggio di dire, abbiam fatto incontri aperti a tutti, mai cambiato idea, sempre aumentata la nostra convinzione: e c’è chi non perde l’occasione per sottolineare che la nostra è stata una scelta di principio..

Non abbiamo attaccato nessuno, e ci siam trovati attaccati da molti, e allora uno sfogo permettetecelo. Dopo di che avanti, dritti per la strada scelta, sempre a testa alta.

Molti con la scusa di leggi speciali, interventi governativi, tessere del tifoso ecc., mettono in discussione il ruolo dei gruppi organizzati e dei valori che gli appartengono. Quando si parla di ultras viene ormai automatico e meccanico associarlo alla parola violenza, come se tutte le volte che ci muoviamo, parliamo o ragioniamo lo facciamo in nome di essa, sottoponendoci sempre sotto pressione, con una lente d’ingrandimento immaginaria manovrata nell’oscuro, abile nel risaltare ogni nostro errore o passo falso, gridando al miracolo o attribuendo meriti ad altre persone quando invece non succede assolutamente nulla.

Noi non siamo ipocriti, ed ammettiamo tranquillamente l’esistenza della violenza all’interno del nostro mondo, purtroppo per voi moralisti essa viene utilizzata nel nostro gruppo solo in casi estremi, in percentuale molto bassa se paragonata alla totalità delle nostre azioni stesse. Noi ci confrontiamo quotidianamente sia tra di noi che con l’ambiente esterno, facciamo parte di una comunità, ci sentiamo parte di essa, non ci nascondiamo e due chiacchiere non le abbiamo mai negate a nessuno; ci esprimiamo sicuramente a modo nostro e lo facciamo con le idee, con le parole, con gli articoli, le foto, i gesti, i cori, le azioni: ed in tutto questo diteci voi quante volte avete visto violenza in noi? Sicuramente l’avrete vista in qualche occasione, ma essa rappresenta il filo conduttore della nostra mentalità? Rispondetevi, ed in tanto domandatevi invece qual’è il filo conduttore di altri personaggi che girano intorno al mondo del calcio ed al nostro in particolare. Notiamo sempre più spesso che personaggi strani che costantemente non perdono tempo per attaccarci, lo fanno con allarmismi insensati, con lettere sul giornale e/o sui vari siti (falsità, come quella di “Paolo” pubblicata dal sito di Settore Crociato), con commenti nei forum di internet, spargendo in giro per la città malelingue di ogni tipo, e chi più ne ha più ne metta. Vorremmo invitare la gente a non lasciarsi abbindolare facilmente, di pesare bene le parole, di diffidare pesantemente da chi con continuità continua a mostrare una faccia da angelo ed una cervello da demonio… Valori come il rispetto, l’umiltà, la correttezza, notiamo appartengano sempre a meno persone, persone che dicono le cose in faccia, senza nascondere i segni sul volto, persone per le quali una stretta di mano, la parola data, ha ancora un valore, più che una firma davanti al notaio.

Siamo gli unici a giocar pulito in questo calcio sempre più sporco e di questo ne siamo orgogliosi, sicuramente non avremo mai il vostro successo mediatico ed economico, ma abbiamo la consapevolezza di essere uomini migliori, come quelli che c’erano in passato, quelli che non si erano fatti travolgere da denaro, mode e potere. Uomini con la coscienza pulita.

Cosa possiamo dire a chi ci attacca costantemente nell’anonimato? Voi fate e giocate come ne avete voglia, abbassate ancora di più il vostro limite di decenza, noi continueremo sulla nostra strada, a tenere alto il nostro, a portare avanti tutti quegli ideali che ci son stati trasmessi dai nostri “vecchi” nel corso di questi anni, trasmettendoli a sua volta ai nostri giovani.

Noi “produciamo” emozioni, voi vendete fumo negli occhi.

Dalla parte del tifo,

BOYS PARMA 1977.