E’ un momento delicato per il Taranto dopo la sconfitta di Andria. Dieci punti di distacco dal primo posto iniziano ad essere un po’ troppi per una squadra con ambizioni di vertice, dove qualsiasi altro passo falso non potrebbe essere ammesso.

In settimana la società propone una bella iniziativa per cercare di portare quanta più gente possibile sugli spalti dello stadio, concedendo l’ingresso gratuito a tutti i disoccupati nel settore di gradinata. Iniziativa che non sortisce completamente gli effetti sperati: poco più di duemila spettatori affollano gli spalti dello stadio E.Iacovone, con la presenza di tre sostenitori ospiti in Curva Sud che creano un certo stupore dato che, tra divieti e non, una tifoseria ospite non si vedeva a Taranto da davvero troppo tempo oramai, per un settore ospiti che ormai iniziava a ricoprirsi di ragnatele. Proprio gli ospiti si dispongono per tutta la gara dietro lo striscione “C’era una volta la libertà, presenti solo per Sarno”, che ci lascia intuire la forte repressione subita proprio dagli ultras Sarnesi.

La Curva Nord oggi parte con il piede giusto e, anche se le presenze non sono proprio numerose, il tifo a tratti risulta essere coinvolgente grazie anche alla positiva prestazione della squadra, capace di portarsi con due reti di vantaggio già nella metà del primo tempo. Sempre nella prima frazione di gioco, gli ultras della Nord espongono uno striscione “Il bilancio, la vostra programmazione, per noi conta solo la promozione”, rivolto chiaramente alla società. L’intento dei ragazzi della Curva è sicuramente quello di far capire alla società che sono stanchi da anni di sentire ripetere frasi sulla programmazione e le promesse, fatte ogni campionato, dalle varie società susseguitesi circa la promozione, non sono state mai mantenute. E’ vero che una giusta programmazione può avvenire con la regolarità dei conti e dei bilanci, ma è anche vero che la piazza di Taranto è stanca di essere relegata in queste serie dilettantistiche; tre anni di Serie D iniziano ad essere anche un po’ troppi per quella che doveva essere una momentanea transizione conseguente al post fallimento dell’era D’addario.

Il secondo tempo parte all’insegna del tifo folkloristico con molti cori rivolti ai rivali baresi. Ma nei minuti finali, quando la Sarnese dimezza lo svantaggio, la paura di rivivere i fantasmi del pareggio in zona Cesarini genera un sostegno tutto cuore della Curva, la quale sostiene la squadra a gran voce sino al triplice fischio finale che sancisce per il Taranto tre punti fondamentali per il proseguo del campionato.

Fabio Mitidieri