Dopo l’estate burrascosa, che ha visto la Paganese in un primo momento essere esclusa dal Consiglio Federale della F.I.G.C. per aver consegnato in leggero ritardo dei documenti legati alla fideiussione, e soprattutto dopo aver vinto, con immensa gioia, il ricorso al Collegio di Garanzia del C.O.N.I, c’è una grande aria di rivalsa da parte dell’intero popolo azzurro-stellato. Ed è facile intuirlo quando, all’ingresso dei ventidue in campo, dal settore distinti viene esposto uno striscione contro chi avevo deciso, a torto, di far fuori la società Liguorina dalla Lega Pro.

La giornata odierna prevede, come anticipo al sabato, la gara tra la Paganese, che è ancora un cantiere aperto essendo occupata in acquisti e cessioni, e il Foggia, che secondo gli addetti ai lavori è una delle più serie accreditate alla vittoria del campionato. Da Foggia, città storicamente avversa alla tessera del tifoso, giungono poche decine di tifosi, che restano per lo più in silenzio e seduti durante il match. Entusiasmo invece nei due settori del tifo, anche perché la Paganese si mostra assai gagliarda e a tratti spettacolare. In virtù di ciò allo scadere del primo tempo passa meritatamente in vantaggio con un gol che manda in estati il pubblico presente.

All’inizio della ripresa il gruppo Street Urchins espone una coreografia con la quale celebra i 30 anni di vita. Questo vede la partecipazione di tutti i gruppi della nord, mentre la Paganese continua a premere sull’acceleratore portandosi sul risultato di 2-0. Il forcing finale del Foggia porta la squadra pugliese ad accorciare le distanze soltanto nel recupero. Finisce quindi 2-1 per i padroni di casa e davvero chi pensava che sarebbe stata una formalità per il Foggia questa gara ha dovuto ricredersi. Gioia infinita per l’undici di Pagani che va a festeggiare l’insperata ma meritata vittoria coi propri tifosi.

Alfonso Ceglia