Dopo la finale nazionale di Coppa Italia di Eccellenza, rimango in zona per altre due partite a cominciare da Notaresco, dove i padroni di casa si giocano i play out contro la Civitanovese. La breve distanza dalla mia sistemazione, mi permette di arrivare con buon anticipo allo stadio nella speranza di entrare sul rettangolo verde e ammirarne i gradoni completamente vuoti. In realtà lo stadio di Notaresco avevo già avuto modo di vederlo di strada per il playout dell’allora cara C2 Morro d’Oro-Nocerina del 2005, restando con il cruccio e la convinzione che per carpirne i tratti essenziali, sarei dovuto tornare per vederne una partita dal vivo. Così, a distanza di venti anni, eccomi finalmente qui al cospetto di due squadre con due belle tifoserie, in una gara dall’alto valore sportivo.
Arrivo molto presto e come spesso mi capita, i cancelli sono aperti per la rifinitura mattutina, così, senza pensarci un attimo, raggiungo i gradoni dell’unica tribuna presente per studiarla dall’interno. Bisogna calcolare che Notaresco è un borgo di poco più di seimila abitanti, per cui il progetto iniziale non poteva che esserne condizionato, senza poter fare i conti con la successiva evoluzione della tradizione calcistica locale e con essa, dello sviluppo del suo pubblico. La tribuna è molto lunga anche se purtroppo i seggiolini imbullonati in seconda battuta sui gradoni, hanno portato a perdere qualche posto. Nella parte centrale c’è la copertura che non raggiunge però i lati più estremi, dove si collocano diametralmente opposte le due tifoserie, con il settore ospiti ricavato e diviso dalla restante parte tramite una robusta inferriata in ferro.
Compiuto il primo giro, mi avventuro verso Notaresco stazione, distante poco meno di dieci chilometri dal borgo che si erge a circa trecento metri di altitudine, adagiata placida nei pressi di una strada statale in posizione anonima, quasi a non voler disturbare il passaggio delle auto dirette verso il mare. Varcata la sua soglia sembra di entrare in un mondo parallelo, avvolto in un silenzio senza tempo in cui, non senza un certo timore reverenziale, cerco di fissare qualche istantanea grazie all’ausilio della mia macchinetta. Fino a quando non vengo interrotto e di fatto intimato a smetterla di fare foto da un solerte vicino, ultimo sottoprodotto di questa società del terrore in cui, come nei libri di Orwell, ogni cittadino è trasformato in mano lunga del controllo sociale isterico, fino al paradosso di divenire carceriere di se stesso.
Meglio tornare verso Notaresco e il suo piccolo ma grazioso centro storico dove, passeggiando tra le sue viuzze, vengo attirato da cori e chiacchiere che scopro provenire dal punto di ritrovo degli ultras abruzzesi. I ragazzi di Notaresco mi hanno sempre dato l’impressione, a dispetto degli abitanti, di essere una tifoseria compatta e proporzionalmente numerosa, già dei tempi delle vecchie foto su Supertifo dove li ricordo con la storica FOSSA LOTARIANA in prima fila. Bello vedere come, a distanza di anni, questo nostro bel movimento sia capace ancora di aggregare tantissimi tifosi, di qualsiasi estrazione sociale, sotto un’unica bandiera.
Continuando a passeggiare per il borgo, indugio in una piazza dalla conformazione particolare dove, quasi a risarcimento della bislacca esperienza precedente, una signora mi racconta diverse curiosità della piazza e del borgo antico, invitandomi anche a entrare nella sua casa, incastonata in questo mosaico di costruzioni molto antiche, restituendomi la speranza di un paese che riesce ancora a essere sommatoria di esseri umani e non barricata di individui che si guardano con sospetto fra di loro. Mi congedo dalla bella ed interessante chiacchierata per ritornare verso lo stadio, tangendo nuovamente il raduno degli ultras che sono, nel frattempo, aumentati di numero: i volantini per invitare la tifoseria a quest’importante sfida, gli adesivi sparsi ovunque sono la prova tangibile del lavoro e dell’importanza degli ultras che la città di Notaresco e anche i tifosi comuni sembrano apprezzare molto.
Dopo aver vissuto tutto ciò, non resta che assistere a questa bella sfida ultras sugli spalti, dispiace solo che una delle due tifoserie debba retrocedere. I padroni di casa si stanno ancora preparando mentre il grosso dei civitanovesi, soprattutto la sua parte ultras, si attardano ancora ai cancelli. Superati i controlli, gli ospiti si compattano per entrare tutti insieme nel settore con un paio di stendardi al cielo. Con l’entrata in campo delle squadre, i padroni di casa sfoggiano la loro coreografia, esponendo un grosso bandierone a strisce rossoblù verticali che copre buona parte della tribuna, al cui centro campeggiano il toro, Re Lotario, un uomo con il bastone e un ultras rossoblù, maglietta del gruppo e megafono alla mano, che tiene per mano un bambino, simbolo del futuro ultras di Notaresco che si intreccia appunto con i simboli del passato. La scritta “Lotare” e in basso quella “Ultras Notaresco” chiudono l’immagine completata nel suo senso dal lungo striscione rossobù in balconata: “TU SEI L’UNICA RAGIONE DEL MIO MODO D’ESSERE”.
Dall’altro lato della tribuna, i civitanovesi sventolano i propri bandieroni alzando anche diversi stendardi. Nel primo tempo partono subito forte e sostengono il “Cittanò” in campo rincarando la dose con tantissimi battimani. I rossoblù abruzzesi invece, ammainata la coreografia danno spazio alle “pezze” e pur partendo più tranquilli, non vogliono essere da meno dei blasonati avversari, crescendo con il passare dei minuti sia come intensità che come continuità. Anche per loro tanti battimani e continue sbandierate ma al ventunesimo minuto è la Civitanovese a far esultare per diversi minuti i suoi tifosi che intensificano ulteriormente la loro prova. Notaresco però non molla e pur con qualche pausa continua a fare fino in fondo il suo dovere.
Nel secondo tempo il confronto riprende più determinato che mai, entrambi i settori si prodigano in battimani, cori e belle sbandierate. Al settantesimo minuto questa volta è il settore casalingo a esplodere per il gol che vale pareggio e temporaneamente la salvezza, in virtù del miglior piazzamento in campionato. Gli ospiti accusano il colpo ma non si arrendono, anche se le pause si notano e il gol del definitivo 2-1 del Notaresco con Ferri, allo stadio che si esibisce in un’esultanza sfrenata fanno da contraltare i civitanovesi che escono definitivamente di scena, increduli per quanto successo.
Cinque minuti di recupero non cambiano le sorti e al triplice fischio finale può esplodere la festa di giocatori e ultras abruzzesi. I tanti tifosi civitanovesi non riescono invece a credere all’esito finale e rimangono quasi paralizzati, con la delusione e la rabbia che segna i loro volti. Il pallone a volte è proprio strano, solo un anno fa i marchigiani festeggiavano la promozione in serie D grazie alla vittoria sul Montefano e un anno dopo vedono già sfumare questo traguardo e con esso la possibilità del derby con la Maceratese appena promossa. Nonostante tutto, gli atleti si recano a testa bassa sotto la curva, con gli ultras a chiedere impegno e rispetto per la propria maglia, anche se la situazione è ormai irreversibile.
Sul versante abruzzese la festa è incontenibile e si protrae fino a tardi: fino a qualche mese fa, con la squadra ultima in classifica e ben distante dalla zona play out, la salvezza sembrava letteralmente impossibile ma una grande rimonta ha permesso non solo di evitare la retrocessione diretta a danno di Fermana e Isernia, ma addirittura di conquistare il miglior posto in classifica, che anche in caso di pareggio avrebbe garantito la salvezza. Una salvezza miracolosa per una piccola piazza e per i suoi ultras, un risultato da celebrare con orgoglio non solo per tifosi, giocatori e staff tecnico, ma per tutta la comunità. A rendere diverso e speciale il nostro calcio è sempre stata questa inscindibile questione identitaria e se nelle massime categorie hanno preferito negarla a favore di meri clienti, non resta che augurarsi lunga vita ad ogni realtà di queste categorie, a chi l’ha salvata e a chi deve tornare a lottare per riconquistarla.
Marco Gasparri






















































