Novara e Bari si sfidano in una bella giornata di metà novembre; gli azzurri devono ancora cancellare l’onta del derby con la Pro Vercelli perso davanti ai propri tifosi, mentre il Bari è alla ricerca dei primi punti lontano dal San Nicola.  Come accennato poco sopra, essendo comunque a novembre e procedendo a grandi falcate verso l’inverno, i meno appassionati sono sicuramente scoraggiati dal seguire la squadra e questo fa sì che le presenze al Piola siano molto poche.

Nella Nord, casa degli ultras di casa, sono diversi gli spazi vuoti: siamo ben lontani dal “pienone” del derby ma la presenza ultras viene garantita dai “soliti noti”. Circa 100 ultras azzurri si sistemano nella gradinata centrale pronti a spingere i propri colori alla vittoria.

Sul versante opposto la presenza barese si attesta attorno alle 400 unità: una parte della tifoseria è composta dai baresi residenti nelle limitrofe metropoli del Nord, mentre l’altra (grazie alle indicazioni dell’amico Massimo!)  arriva dal capoluogo pugliese a bordo di pulmini e macchine. Sono presenti i gruppi ultras della curva biancorossa, Bulldogs e Seguaci su tutti.

L’ingresso dei 22 viene salutato da entrambe le curve con sventolio di bandiere e sciarpe: l’inerzia iniziale viene rotta dai baresi che, con un susseguirsi di cori a ripetere, fanno capire alla squadra che loro sono lì per vincere e che chi indossa la maglia biancorossa deve esser degno di indossarla. La risposta novarese non si fa attendere: accompagnata da buona parte dello stadio, la Nord fa sentire la propria vicinanza al sodalizio guadenziano.

La gara in campo non riflette quella sugli spalti, il Novara ha la meglio sui “galletti” che però resistono agli attacchi avverarsi. Sugli spalti, invece, sono i biancorossi a farsi “preferire”: il numero elevato e la voglia di tifare fanno sì che, in questa prima frazione di gara, sia la quasi totalità del settore a cantare. La curva di casa indirizza il  proprio tifo verso la squadra: i colori, non i giocatori, come ricordano in più di un’occasione. Anche lo stadio è restio a seguire i cori proposti dal settore centrale così che, dopo un’iniziale picco, i cori si perdono tra le fredde mura del Piola. Il primo tempo termina accompagnato dallo sventolio di diverse bandiere nei due settori che rendono calde e colorate le due curve.

Il secondo tempo segue il canovaccio del primo ma, a differenza delle battute iniziali della partita, questa volta è il Bari a prendere in mano le redini del match. Dopo appena 3’ i Galletti passano in vantaggio spegnendo gradatamente il tifo del Piola, anche se rimane a cantare lo zoccolo duro che, con gli ultimi fili di voce, cerca di spingere la palla in rete senza però riuscirci. La curva barese, sull’onda dell’entusiasmo, la fa da padrone per la prima parte del secondo tempo spaziando da cori più lunghi a manate ritmate che coinvolgono la totalità del settore.

Qualche decisione arbitrale tutt’altro che giusta nei confronti degli azzurri, scatena la reazione dello stadio che, a differenza del primo tempo, accenna almeno con le mani il ritmo proposto dal lanciacori della Nord. Gli ultras azzurri, pochi ma buoni, provano con le esigue forze rimaste a motivare la propria squadra, ma la retroguardia barese annulla gli attacchi dei locali.

Nel finale di gara arriva il doppio vantaggio degli ospiti e, in pieno recupero, la rete dell’ex Maniero beccato dai fischi della sua vecchia tifoseria, che accorcia le distanze lasciando però la vittoria agli ospiti a cui vanno i primi 3 punti stagionali lontano dalle mura amiche.

I novaresi, non proprio contenti, fanno capire alla squadra il loro disappunto: qualche fischio arriva dalla Nord per una squadra rea di non onorare la maglia e i tifosi che essa rappresenta.

Reazione opposta nel settore barese, sciarpe e bandiere vengono levate al cielo, mentre la squadra si sistema sotto il settore per festeggiare assieme ai tifosi e godersi lo spettacolo offerto; qualche maglietta e pantaloncino viene lanciato nel settore a ricordo di questa trasferta.

Una buona gara quella “disputata” dalle due tifoserie. Nella prima parte di gara i baresi sovrastano più volte i novaresi che, dalla loro, hanno gran cuore e tengono botta per tutti i 90’ riuscendo, solo nel finale, a coinvolgere uno stadio solitamente restio a seguire gli ultras. Gli ospiti sono molto coinvolgenti nel primo tempo mentre nel secondo, complice lo sforzo, devono fare a meno dell’apporto dei “semplici” tifosi, seppur gli ultras resteranno sempre colorati e compatti.

Alesssio Farinelli