Ancora una volta mi ritrovo a raccontare il tifo organizzato nello sport femminile, stavolta però in uno dei campionati migliori al mondo, ovvero la serie A1 italiana di pallavolo. Al PalaIgor di Novara va in scena infatti un derby tra due squadre Piemontesi: la Igor Volley e Chieri. Poco prima dell’inizio della gara, avviene la cosiddetta Teddy Bear Toss, iniziativa benefica di origine nordamericana in cui, in prossimità delle feste natalizie, gli spettatori lanciano sul taraflex uno o più pupazzi di peluche che vengono poi raccolti e donati dalla squadra al reparto pediatrico dell’Ospedale Maggiore e all’associazione NEON (neonati a rischio) di Novara.
Venendo al tifo vero e proprio, a Novara da anni è presente il Baluardo, gruppo non numerosissimo ma che riesce a coinvolgere spesso tutto il resto del pubblico. Ad inizio primo set sventolano tre bandieroni: due col logo della squadra ed il terzo, con un Joker che richiama curiosamente la Curva Sud Milano così come vi ammicca anche il coro: “Unico amore sei non ti ho tradito mai!” che verrà ripetuto più volte durante la gara.
Per quanto concerne gli ospiti, proprio ad inizio primo set fanno il proprio ingresso una ventina di tifosi avversari che si posizionano compatti dietro allo striscione Briganti Ultras Chieri e vari due aste tra cui In Piemonte solo Chieri ed Ultras Liberi. Oltre a loro sono presenti nello stesso settore, almeno altrettanti tifosi “in borghese”. Si fanno sentire subito, anche grazie all’aiuto del tamburo che utilizzano per ritmare i cori, ma spostandomi in giro per il palazzetto, noto come in realtà sia più questo a farsi sentire che non la loro voce.
Nel corso del terzo set, intuisco poi come, in realtà, tra le due tifoserie non corra propriamente buon sangue: dapprima scorgo un altro due aste “Chi non canta è novarese” e poi odo cori come “Chi non batte le mani è un novarese” da una parte e “Chi non canta è un chierese” dall’altra. Insomma una contrapposizione un po’ mitigata che non sfocia in cori diretti o gesti offensivi e che per il sottoscritto è un po’ sui generis rispetto a quelle che sono abituato a raccontare dagli stadi di calcio. Per la cronaca, la gara termina 3-0 per le padrone di casa, che dopo un secondo set molto tirato, chiudono in scioltezza l’ultima frazione.
Alan Cacciatore