Turno infrasettimanale al Piola di Novara dove i padroni di casa affrontano il Foggia di Stroppa. La temperatura è bassa, il tanto “atteso” Burian è arrivato nella città piemontese e il freddo si fa sentire. In serata si arriva a circa 5 gradi sotto lo zero, ma non è solo climatico il freddo che si respira nell’impianto cittadino. Infatti la squadra di casa, dopo la vittoria con il Cittadella, è incappata in una sconfitta che ha fatto arretrare notevolmente l’undici piemontese nella zona rossa della classifica. La piazza deve essere ancora riconquistata e lo striscione “Onoratela o toglietela” la dice lunga sul pensiero della curva Nord novarese. A conti fatti sono comunque un’ottantina gli ultras azzurri che si sistemano nei gradoni centrali del settore loro dedicato, pronti a sospingere i propri giocatori verso l’agognata vittoria.

Sulla sponda opposta la presenza foggiana è imponente: sono 1500 i tagliandi staccati per questa sfida, anche se è doveroso distinguere tra emigrati al Nord e chi si è sobbarcato un viaggio davvero ragguardevole, soprattutto fatto durante la settimana.Le pezze del tifo organizzato foggiano ci sono e, su tutte, campeggiano i drappi Curva Nord e Curva Sud Foggia. Fin dalle prime battute di gara si fanno sentire con cori secchi accompagnati da bandiere, fumogeni, tamburi e battimani.

La gara si fa subito difficile per il Novara che subisce la rete del vantaggio foggiano dopo 12 minuti, per la gioia dei foggiani nel settore ospite assieme ad altri “Satanelli” sparsi in altri settori dello stadio. Dopo un attimo di silenzio, dovuto allo svantaggio, i novaresi tornano alla carica cercando di spronare i propri giocatori alla reazione, ricordando loro di onorare la maglia che indossano; in più di un’occasione la curva prova a coinvolgere lo stadio ma, eccezion fatta per alcune parti di settore, il resto dei presenti è più impegnato a contestare l’arbitraggio che sostenere la squadra.

Con il passare dei minuti la partita prende la piega sperata dagli ospiti; anche l’inferiorità numerica patita dai rossoneri pugliesi sembra dar forza alla squadra, che mantiene il vantaggio. La curva foggiana, dopo una prima parte di gara eccellente cala, rimane solo lo zoccolo duro a cantare: si va dal sostegno ai diffidati a cori più “popolari” contro gli eterni rivali baresi per cercare di coinvolgere la totalità del settore, ma dopo qualche sussulto il coro viene lasciato cadere.

Nella Curva Nord l’aria è diversa, la sconfitta che sta maturando non aiuta la classifica, ma i “Nuares” danno l’ennesima prova di attaccamento ai propri colori e fino all’ultimo, anche con l’ausilio di due bandieroni sventolati ai lati del quadrato centrale, sostengono la propria squadra. Verso la fine della contesa la pazienza dei novaresi termina e la loro indignazione si riversa verso società e giocatori, che a fine partita rientrano negli spogliatoi senza andar sotto la curva. Il triplice fischio del direttore di gara manda in estasi gli ospiti che concludono la gara con una bella e partecipata sciarpata che scalda l’ambiente. Qualche fortunato riceve in regalo maglietta e pantaloncini a ricordo di questa lunga ma fortunata trasferta.

Buona la prestazione di entrambe le curve; certo i numeri dei foggiani sono ragguardevoli ma vanno sempre, secondo me, soppesati, come spesso accade per le tifoserie del Sud. Questo non toglie l’onore a chi ancora oggi viaggia per l’Italia portando avanti i propri colori. I novaresi, inferiori di numero, non hanno nulla da invidiare agli ospiti: questi ragazzi mettono davvero anima e cuore in quello che fanno e a più riprese si sentono distintamente i cori proposti dal palo e non sepolti come qualcuno ha sentenziato il giorno successivo, Sarebbe bello riempire la curva, ma è più facile salire sul carro.

Una piccola nota a margine, il giorno successivo alla gra, mi sono imbattuto in un articolo su un social network nel quale si “decantava” la prestazione degli ospiti  che “seppelliscono i novaresi”. L’analisi del giornalista però, a mio modesto parere, non andava fatta verso chi si sbatte ogni maledetta partita in casa ed in trasferta con la pioggia o con il sole; primi od ultimi in classifica alle prese con una repressione sempre più forte; basti pensare che la scorsa partita in casa, alla curva Nord è stato impedito l’accesso del tamburo che, fino a quel momento, aveva accompagnato il tifo degli azzurri. Sempre secondo la mia opinione questa analisi doveva essere indirizzata verso chi la partita la vive solo come un “passatempo”.

Alessio Farinelli