Ieri bandiera oggi leggenda: con questo striscione affisso al centro della Nord, i Nuares salutano per l’ultima volta il Capitano Giovanni “Nini” Udovicich scomparso in settimana a 78 anni. Storico stopper del Novara, ha vestito la maglia azzurra dal ‘58 al ‘76, detentore del record di presenze assolute con la maglia dei gaudenziani di cui 386 in serie B (primato per presenze con un’unica squadra).

Il “Nini”, così chiamato dai suoi tifosi, è stato la bandiera della squadra, sia in campo che sugli spalti grazie al bandierone che oramai da anni accompagna in casa e in trasferta gli ultras azzurri. Dopo un commovente giro di campo accompagnato dagli applausi dei quasi 5.000 del Piola la bandiera è tornata a centro curva per colorare i gradoni centrali.

Assieme a questa bandiera un altro vessillo, quello con i simboli della città (Cupola e campanile dell’Antonelli), sventola a lato del settore occupato dai Nuares, questa sera in circa una 80ina per spingere i propri giocatori nella sfida contro il Lecco.

Una sfida mai banale quella contro i lacuali, avversari sia dentro che fuori dal campo, sia in serie C che in serie B: i biancoazzurri sono accompagnati da un centinaio di ultras che,  appese le pezze dei due gruppi principali della Nord lecchese,  Vecchia Guardia e il classico punto interrogativo che da sempre caratterizza i Cani sciolti, si sistemano nella zona centrale della curva loro dedicata.

La gara parte subito forte con i Nuares che spronano i propri giocatori con un susseguirsi di battimani e cori a ripetere, ben recepiti dalla squadra che passa in vantaggio dopo appena 8 minuti di gioco. Dall’altra parte anche il tifo dei lecchesi è di livello: nel primo tempo la curva ospite predilige cori più prolungati “tenuti in vita” dallo zoccolo duro mentre, per colorare la curva, diverse bandiere vengono sventolate con buona costanza.

Le due tifoserie sono rivali e si beccano più volte, anche se i lecchesi danno maggiore voce alla rivalità contro il Como. Non mancano cori per i propri diffidati e contro la Lega Calcio, bersaglio dei lecchesi in più riprese.

 Tantissimi battimani e bandiere sempre in movimento, nella seconda parte di gara, con la vittoria ormai in tasca, anche se le reti decisive del 2 e 3 a zero arrivano a tempo quasi esaurito, i novaresi cercano di trascinare il proprio pubblico nell’accompagnare gli ultimi minuti di gara.

I lecchesi dal canto loro, scivolate via le chance di portare a casa almeno un punto, optano per  la via della goliardia, lanciando cori di sfottò verso i comaschi ed inscenando esultanze per un fantomatico gol che non arriverà mai.

Terminata la gara entrambe le compagini si recano sotto i propri settori per ricevere l’applauso dalle rispettive tifoserie e questa occasione rimarca l’attaccamento dei lecchesi verso i propri colori.

Alessio Farinelli