In una fredda domenica dicembrina, il Novara affronta l’Olbia per la sedicesima giornata di serie C. La squadra di casa sta attraversando un momento altalenante: dal punto di vista dei meri risultati, le cose non vanno malissimo. Sono cinque infatti i pareggi consecutivi inanellati dalla squadra piemontese, però quel che sta mancando, a detta della piazza, è l’impegno verso la maglia indossata e il pubblico che la sostiene. Dall’altra parte l’Olbia non naviga in buone acque, stazionando al 16esimo posto della classifica. Le due tifoserie insomma, si aspettano una pronta reazione dai propri giocatori. 

Il pubblico non è quello delle grandi occasioni, il clima natalizio fa sì che molti si dedichino allo shopping per le imminenti festività; comunque in curva Nord si arriva al centinaio di ultras sistemati nella porzione centrale del settore. Dall’altra parte sono una decina gli ultras sardi giunti in territorio piemontese; un numero di tutto rispetto vista la distanza che ogni due settimane gli olbiesi sono costretti a coprire per seguire la propria squadra.

Questa è una gara particolare, è la prima volta che le due squadre s’incontrano da quando il gemellaggio tra novaresi e olbiesi si è interrotto in maniera pacifica: sono rimasti comunque dei rapporti personali nati e cresciuti nel corso degli anni ma nulla più. 

Il primo tempo parte bene per la squadra di casa che mette al sicuro il risultato con un perentorio 3-0 che matura in campo. La Nord, caricata dal risultato, offre una prestazione di tutto rispetto riuscendo anche a coinvolgere l’intero stadio nel sostegno alla squadra; un bandierone sventolato a lato settore dona colore al settore caldo del tifo. Dall’altra parte, dopo un buon inizio, con diversi cori a sostegno della maglia e dei diffidati, il tifo degli olbiesi prende una piega diversa; senza troppi giri di parole chiedono alla squadra di mostrare rispetto per i colori indossati, cosa che non pare compresa visto che, nel secondo tempo, la squadra incassa la rete del definitivo 4-0 rischiando, in diverse occasioni, il tracollo totale. 

A fine gara gli azzurri, chiamati dalla curva, vanno sotto il settore a festeggiare la ritrovata vittoria, che condita alla prestazione potrebbe essere un punto di svolta per la stagione azzurra; umore opposto in curva ospiti che nega il saluto a una squadra senza mordente. 

Alessio Farinelli