Il Novara, a caccia di conferme dopo il pareggio di Como, ospita la Ternana di mister Breda. Il tempo offerto è davvero poco consono alla stagione, un sole primaverile scalda gli spalti del Piola, ma questo non basta a riempire lo stadio: saranno infatti circa 4.000 gli spettatori presenti.

La curva Nord, casa degli ultras locali, ha molti spazi vuoti, anche se il settore centrale dove sono presenti i diversi gruppi ultras, conta circa 200 tifosi pronti a sostenere la propria squadra. Sistemate le pezze dei diversi gruppi: Sezione, Zoo, Vecchio Stampo e Zucloi, fanno quadrato e iniziano a incitare la squadra.

Sul versante opposto la presenza umbra è molto scarna, visto che gli ultras delle Fere non seguono la squadra in trasferta.

L’ingresso dei ventidue in campo viene salutato dallo sventolio delle bandiere dei diversi gruppi della Nord: la prima parte di gara scorre velocemente, accompagnata dal buon tifo dei novaresi che alternano cori ritmati a cori più secchi per cercare di smuovere il risultato in campo. Sfortunatamente sono gli umbri a passare in vantaggio, capitalizzando al meglio un contropiede ben orchestrato: esplode la festa nel settore ospite e qualche accenno di coro si sente anche dagli spalti della Sud.

Assorbito il colpo, i novaresi provano a smuovere lo stadio lanciando cori di sfottò verso gli odiati rivali vercellesi, attesi venerdì sera ed il risultato tutto sommato è buono visto che il campanilismo è molto sentito.

Il canovaccio della gara è uguale a quello della prima frazione: il Novara schiaccia la Ternana nella propria metà campo ma le Fere sono spietate e colpiscono per la seconda volta a pochi minuti dallo scadere, causando l’uscita dallo stadio di molti “tifosi”. La Nord invece non molla un colpo, spronando, con gli ultimi fili di voce rimasti, la squadra che riesce ad accorciare le distanze.

Terminata la partita gli umbri vanno a raccogliere l’applauso dei propri sostenitori. Anche il Novara raccoglie l’applauso della Nord, rimastale sempre al suo fianco.

I novaresi ci hanno messo l’anima per spingere la propria squadra, nonostante il risultato: onore a chi c’è sempre, in casa e in trasferta.

Alessio Farinelli.