Prima giornata del campionato di serie B con l’interesse che ondeggia tra quello che succede sul campo e quello che succede tra i box delle società operanti sul calcio mercato.

Siamo spettatori di situazioni grottesche, con squadre che schierano giocatori che potrebbero cambiare maglia in un amen e con squadre che non convocano i propri tesserati perché probabili protagonisti degli ultimi giorni di mercato.

Soprattutto in una fase dove di soldi ne girano pochi, scambi e prestiti sono all’ordine del giorno, così non è poi troppo raro chiudere affari proprio sul filo di lana con la conseguenza che la prima giornata non rappresenta certo l’ideale per chi vorrebbe assistere ad una partita tra due quadre già formate.

I discorsi fuori dello stadio sono incentrati sul mercato, entrambe le squadre, in effetti, proprio in chiusura di calciomercato concluderanno qualche operazione, altre sono rimaste nel cassetto dei sogni ma la volontà e l’idea di realizzarle ci sarebbe stata.

Niente pubblico delle grandi occasioni ma comunque la Curva Nord offre un colpo d’occhio niente male, con le pezze attaccate in balaustra e il lungo striscione alla vetrata, dove non possono passare inosservati due striscioni di diversa natura: uno vuole ricordare un giovane tifoso amaranto scomparso da pochi giorni, l’altro ricorda il gemellaggio che lega la curva livornese agli ultras dell’Olympique Marsiglia ed in special modo al Commando Ultrà che festeggia il trentesimo anno di attività.

A far visita all’Armando Picchi torna la tifoseria del Carpi, che se non altro può vantare una buona tradizione visto che ormai sono decenni che gira l’Italia in lungo ed in largo, malgrado le rare soddisfazioni sportive e malgrado la vicinanza di due grossi centri come Modena e Reggio che sono bacini di una certa rilevanza.

I carpigiani si presentano con ottimi numeri, si sistemano a centro settore appendendo alla balaustra pezze e bandiere; più defilato viene attaccato lo striscioni dei Panthers mentre gli Irriducibili si posizionano, con lo striscione al seguito, un po’ in disparte. A prima vista il gruppo sembra numericamente rilevante, il colore non manca e c’è da attendersi una buona prova.

All’ingresso delle squadre in campo niente da segnalare dal punto di vista coreografico, entrambe le tifoserie partono decise nel tifare e se da parte livornese nei primi minuti c’è una continua alternanza di cori a ripetere, i carpigiani provano a farsi sentire con qualche coro secco che coinvolge praticamente tutti i presenti.

Il tifo di marca biancorossa si poggia su battimani e cori di incitamento alla squadra, nel complesso le pause sono poche e molto ridotte, la partecipazione è su ottimi livelli mentre il colore è assicurato dalle numerose bandiere.

Gli ospiti si fanno notare per una sciarpata proposta già nei primi minuti della partita, poi fanno di tutto per tener alta l’attenzione mostrando una certa compattezza nel “Tutti avanti, tutti indietro…”. Il tifo non viene mai meno, la squadra è al centro dell’attenzione e l’unica divagazione che si permettono è il coro che ricorda i loro diffidati.

I padroni di casa possono vantare numeri di tutto rispetto, la retrocessione sembra essere stata ammortizzata abbastanza bene e la curva prova ad essere il motore di una squadra che comunque palesa delle difficoltà a creare gioco.

Dalla Curva Nord arrivano solo cori d’incitamento, il tifo vive di fiammate improvvise, quando si intonano cori a ripetere la risposta è più che buona ed anche i battimani proposti non sono affatto male.

A livello di colore ben poco da segnalare, qualche bandiera ma niente di più, probabilmente con un altro tipo di legislazione in materia di stadio, qualche torcia, sia da una parte che dall’altra, si sarebbe sicuramente vista ma evidentemente l’ambiente caldo che di tanto in tanto viene invocato, in molte situazioni si preferisce non averlo.

Se ci tocca guardare alla Spagna per ricordarci come fare il tifo è logico pensare al passato e ad alcuni stadi dove l’ambiente era talmente caldo che strappare un punto ed uscirne indenni era roba da raccontare agli amici. Poi si è cominciato a concepire lo stadio come un teatro e dell’ambiente elettrizzante, carico di tensione sportiva se ne son perse le tracce, inevitabilmente si son persi pure gli spettatori ed inevitabilmente il nostro calcio è diventato sempre più povero. Continuiamo su questa strada che sicuramente è quella vincente!!!

Divagazione a parte, le due tifoserie ci danno dentro fino al novantesimo, il Carpi dopo essere passato in svantaggio riesce ad acciuffare il pareggio e sulle ali dell’entusiasmo prova pure a fare il colpaccio, tutto ciò carica i propri ultras che infatti tengono bene fino all’ultimo minuto, mostrando la loro passione e la loro continuità nel tifare.

Dalla Curva Nord si alzano solamente cori d’incitamento, nel finale di gara viene tenuto un coro per una decina di minuti che coinvolge gran parte del settore.

Il pareggio sembra accontentare un po’ tutti ed al triplice fischio del direttore di gara entrambe le curve applaudono i propri giocatori. Tra le due tifoserie reciproca indifferenza.

Valerio Poli.