Rocchese-Afragolese fino all’ultimo è stata caratterizzata dal dubbio sulla presenza della tifoseria afragolese, ma al sabato mattina nessun comunicato quindi, sulla carta, c’è il “via libera”.

Arrivato allo stadio “Alfaterno” di Nocera Superiore (lo stadio di Roccapiemonte è attualmente inagibile) noto fuori al settore ospiti una trentina di afragolesi e dal loro vociferare avverto qualche problematica in atto: pare che, incredibile ma vero, gli enti preposti all’ordine pubblico abbiano vietato la loro presenza il sabato mattina, nello stesso giorno della partita.
Dopo il rumoreggiare insistito che fa tardare anche la partita di una mezz’oretta, alla fine prevale il buon senso e tutti vengono fatti entrare. A dire il vero, secondo me, gran parte del merito è stato degli ultras della Rocchese i quali, dopo aver lanciato cori di rispetto ed essersi recati fuori al settore ospiti a portare solidarietà agli afragolesi, ha “rilassato” e fatto abbassare la guardia alle forze dell’ordine presenti che, alla fine, hanno lasciato entrare gli afragolesi.

Personalmente è la prima volta che vedo gli ultras della Rocchese e quello che noto subito è lo striscione lungo tutto il settore, che è una vera e proria dichiarazione d’amore: “Quando morire dovrò… voglio portare in cielo i miei color”.

Inizia la partita e subito una bella sorpresa a livello di colore, con una fumogenata rossoblu da parte rocchese, con tanto di torcia e “bombone”, mentre partono i primi cori afragolesi. La visibilità del campo di gioco risulta ridotta per i primi 5 minuti, scene che tempo fa erano all’ordine del giorno ed oggi sono talmente rare da evocare il passato e suscitare malinconia.

Il primo tempo va via tra cori da parte di entrambi i gruppi e l’accensione di alcune torce nel settore rocchese. Tra il primo ed il secondo tempo mi faccio un giro sotto il settore rocchese e noto un’età media davvero bassa, il che può essere solo un bene in prospettiva, considerando i margini di crescita che hanno, al netto del rispetto e della “mentalità” (passatemi questo termine spesso così abusato) dimostrati quest’oggi.

Il secondo tempo scorre via tra altre torce, fumogeni e bombe tra i rocchesi; cori con l’accensione di una torcia e di un fumogeno tra gli afragolesi. Da notare qualche coro contro la Sianese da parte degli ultras rocchesi.

La partita in campo si accende, finisce poi 1-1 con un’altra torciata di marca rocchese eseguita all’imbrunire, situazione ambientale che la rende ancora più bella. Durante quest’ultima torciata, vengono ricordati alcuni amici prematuramente scomparsi.

Emilio Celotto.