Olbia: 3…2…1…si parte! Alla prima al “Bruno Nespoli” si presenta il Pisa di mister Gautieri con al seguito un nutrito numero di ultras. I toscani arrivano al porto nel primo pomeriggio, incontrano un gruppo di ultras olbiesi in “perlustrazione”: ci si squadra, ci si annusa, qualche “occhiata” ma finisce tutto lì. Saliti sul bus di linea, gli ospiti si dirigono verso lo stadio dove stazioneranno per un paio d’ore nel bar adiacente al settore ospiti. Da sottolineare  il loro comportamento molto corretto: bevono a fiumi ma rispettando tutto e tutti, chapeau!

Sopraggiungono “rumorosamente” gli ultras locali dall’altro lato dello stadio e di conseguenza partono i cori da entrambe le fazioni che, poco dopo, iniziano ad accedere nei rispettivi settori. Al contrario degli ultras olbiesi, i pisani sono coloratissimi: belle pezze, splendide bandiere che verranno sventolate senza sosta per tutta la partita nonché una coreografia all’ingresso delle squadre in campo.

Dal punto di vista vocale, i nerazzurri sono sicuramente all’altezza della situazione però, a mio avviso, accusano il colpo quando l’Olbia va in vantaggio e nel secondo tempo calano un po’, ma questo non significa che la loro prova non sia stata positiva: mi sono piaciuti eccome. Splendida una loro canzone sulle note di una famosa hit di Gianna Nannini, cantata e ripetuta per vari minuti.

Ultras Olbiesi? Se è vero che devono migliorarsi dal punto di vista dell’impatto visivo/coreografico, è altrettanto vero che dal punto di vista vocale la loro prestazione è stata eccellente: bei cori secchi alternati ad altri più elaborati dove sono ricorrenti i riferimenti all’attaccamento per la propria città e sopratutto alla maglia bianca. Soprattutto nel secondo tempo e sulle ali dell’entusiasmo, la Curva Mare ha ingranato la “quinta”, ha cantato con il cuore senza assolutamente sfigurare di fronte ad una tifoseria di spessore come quella pisana. Bellissima l’esecuzione di “Ho preso un’altra nave…” alla fine del match, con la squadra sotto la curva!

In definitiva: partita combattuta in campo ma molto più bella sulle gradinate.