Teste Matte Manfredonia: Del più importante e longevo gruppo Ultras della Manfredonia calcistica abbiamo avuto modo di parlare più volte in passato.

Per chi fosse interessato ad approfondire l’argomento, rimando senz’altro all’interessantissima intervista apparsa sulla rivista “tifologica” tedesca Blikfang Ultra e riproposta, ovviamente tradotta, anche sulla nostra testata.

In realtà non si tratta di un’intervista al gruppo delle Teste Matte, ma a uno dei fondatori che anni dopo sarebbe stato uno dei fautori di Sport People fino a diventarne l’attuale direttore.

Va da sé che gli spunti e le riflessioni che vengono fuori dalla chiacchierata tra il nostro direttore e i ragazzi tedeschi, abbiano una valenza del tutto personale – come specificato in apertura dell’intervista stessa – e dunque non sono le parole delle Teste Matte Manfredonia ma d’uno d’essi. Però, conoscendo la spiccata capacità analitica di Matteo, unita alla sua intrinseca modestia, credo che chiunque abbia fatto parte del succitato gruppo possa tranquillamente riconoscersi nelle sue risposte che spaziano a 360° sull’argomento Ultras (e non solo) nella bella città garganica.

Un’intervista a cuore aperto, lunga, esauriente e ricca di spunti e aneddoti talvolta anche divertenti. Da leggere (e rileggere) assolutamente!

Ultras Salernitana: Grafica a metà strada tra una figurina e un drappo questa dedicata al tifo per la Salernitana, quest’anno tornata in massima serie per la terza volta nella sua storia, dopo l’indimenticabile esperienza di fine Anni ’90.

Centrale è la figura dell’ippocampo, universale simbolo della Salerno calcistica. Nella sua prima variante datata 1949, il cavalluccio marino – realizzato dai pennelli d’un’artista e professore locale, Gabriele D’Alma – era assai diverso da quello odierno. Contrariamente a quanto si può pensare, l’uso continuativo di questo stemma sulle maglie del club granata cominciò soltanto a partire dal 1986 e per l’occasione fu reinterpretato in maniera brillante da un grafico texano, Jack Lever, che s’inventò il bellissimo logo dell’ippocampo bianco in campo granata che sguazza tra le onde. 

Ippocampo che, nel corso degli anni, ha subìto importanti ritocchi (senza tuttavia snaturarne la sostanza) e oggi appare all’interno d’uno scudo e che, a mio gusto e giudizio, è uno dei più belli e riusciti del Calcio italiano.

Bauscia FCIM: In questa simpatica grafica ho unito due elementi caratteristici della tifoseria nerazzurra: il termine baùscia e il Conte Oliver, personaggio dei fumetti, già icona del gruppo Orgoglio Bauscia.

Il termina baùscia (baüscia nel dialetto milanese) sta a indicare una persona che si dà delle arie; uno sbruffone, insomma. Pare che quest’espressione fosse usata in particolare nella zona della Brianza già nei primi decenni del ‘900 e stava a indicare coloro che – dietro compenso in denaro – aiutavano i forestieri giunti in zona in cerca di botteghe e artigiani. Il baùscia era, in una fase iniziale, una sorta di cicerone. In seguito il termine perse la connotazione originaria ed era solito riferirsi col termine baùscia parlando dei piccoli imprenditori milanesi e dell’hinterland arricchitisi in fretta nella stagione del boom economico italiano e che continuavano ad avere, in azienda, atteggiamenti dispotici e padronali a dispetto della galoppante industrializzazione e d’un mondo del lavoro sempre più emancipato e sindacalizzato.

Il termine, poi, cominciò a essere utilizzato anche in ambito calcistico milanese e fu grazie al mitico Gianni Brera – forse il più grande giornalista sportivo italiano di sempre – che ne rispolverò, all’inizio degli Anni ’60, la simpatica espressione. Così, contrapposti ai tifosi milanisti che a quei tempi erano di estrazione più popolare (chiamati, sempre nella parlata meneghina, casciavit, con riferimento al “cacciavite” di chi cioè fa un lavoro umile e manuale), gli interisti erano perlopiù appartenenti alla media borghesia e per questo li si appellava, non a caso, come baùscia.

Il mitico Conte Oliver è invece uno dei personaggi del leggendario fumetto Alan Ford – partorito dal genio di Magnus alle matite e Bunker ai testi – uno dei più caratteristici del nostro Paese. D’ispirazione spionistica ma dalla resa mainstream a uso seriale delle edicole, il fumetto Alan Ford narra le vicende d’un manipolo di agenti segreti – il Gruppo T.N.T. – che cela la propria base operativa dietro un negozio di fiori. A tinte fortemente umoristiche e talvolta grottesche, questo fumetto rappresenta una satira e una feroce critica alla società italiana principalmente degli Anni ’70, quando già capitalismo ed egoismo post boom economico avevano creato i “nuovi poveri” costringendoli a vivere d’espedienti, cancellando qualsiasi residuo d’umanità e barcamenandosi ai margini d’una collettività ove egoismo e arrivismo la facevano già da padrone e dove la New York che fa da sfondo alle vicende narrate non è altro che la trasposizione in chiave a stelle e strisce di Milano. Una Milano assai disperata, pulciosa, cattiva e dalla mentalità borghese come la più piccola, odiosa e caratteristica delle città di Provincia.

Credo che questa rappresentazione profondamente amara e pessimistica della società italiana di quegli anni – in cui i disegni di Roberto Magnus Raviola sono delle opere d’arte museali a ogni tavola e vignetta – non sia stata còlta appieno, anzi quasi per nulla, dal “grande pubblico” (costituito principalmente da giovanissimi) troppo spesso fermo, anche per via dell’età, all’aspetto esteriore, superficiale e comico delle vicende narrate. Tant’è che qualche anno dopo, Alan Ford e il Gruppo T.N.T. finirono sugli schermi della televisione di Stato grazie al mitologico programma SuperGulp! Fumetti in tv in cui – come da sottotitolo – si tentò di portare il mondo delle nuvole parlanti dentro il piccolo schermo per la gioia dei ragazzi e bambini dell’epoca (gli Anni ’70). A tal proposito vedi anche One Step Beyond #43, disegno Ascoli Piceno Ultras.

E il personaggio del Conte è paradigmatico dello spirito primigenio e del forte messaggio sociale voluto da Magnus e Bunker. Un nobile caduto in disgrazia – che potrebbe tranquillamente essere l’alter ego ribaltato del baùscia poveraccio arricchitosi d’improvviso – che vive perlopiù d’espedienti pur d’accaparrarsi qualche spicciolo per campare, dedito, quando può, al furto e a raggirare il prossimo.

US Catanzaro: Concepita come fosse una bandiera, questa grafica è un omaggio alla Catanzaro calcistica e a tutto quello che ha rappresentato nel costume dello sport calabrese, con sempre in mente i ricordi dei giallorossi in massima serie – erano gli Anni ’70 e ’80 e i tempi del leggendario Massimo Palanca (vedi One Step Beyond #19) – quando il club assurse a motivo di rivalsa sociale per un popolo che, paradigma del Sud Italia più profondo e problematico, aveva pagato sulla propria pelle il triste fenomeno dell’emigrazione in cerca di lavoro.

Simbolo della città prima e del sodalizio calcistico poi, l’aquila è l’universale icona rappresentante Catanzaro. Pare che il suo uso nell’araldica comunale, nelle fattezze d’un’aquila imperiale,sia stato introdotto dall’imperatore Carlo V – sovrano a capo dell’Impero Asburgico dominante buona parte dell’Europa centrale, la Spagna, parte dell’Italia settentrionale, la Toscana e tutto il nostro Meridione e Sardegna; oltre a possedimenti in Centro e Sudamerica – che volle così premiare l’eroica e strenua resistenza della città calabrese contro le truppe francesi nel 1528.

L’iconico volatile utilizzato da me non è la classica figura ad ali spiegate tipica dell’araldica, ma è rappresentato in una posa insolita: con le ali “chiuse” e le zampe artigliate in primissimo piano, nell’atto d’incedere. Una posa inconsueta ma non priva di nobiltà e possanza.

Ultrà Lodigiani 1996: Della bella e importante storia della Lodigiani 1972 abbiamo già avuto modo di approfondire in una vecchia puntata di questa rubrica (One Step Beyond #34) in cui sviscerammo anche il fenomeno Ultras che sempre parallelamente ha accompagnato le vicende calcistiche del terzo club di Roma.

Dopo anni in cui non è esistita una “prima squadra”, la situazione attuale vede coesistere due realtà avvalentesi dello storico nome: l’Atletico Lodigiani, militante nel campionato di Eccellenza laziale e l’ASD Lodigiani 1972 che partecipa al torneo di Promozione (sempre laziale). Entrambi i club s’avvalgono dell’uso dei due simboli storici della Lodigiani – l’Atletico quello degli Anni’80, la 1972 quello Anni ’90 – e le rispettive compagini giocano in centri sportivi legati alla tradizione biancorossa: il Francesca Gianni di San Basilio per l’Atletico, il Centro La Borghesiana per la 1972.

La tifoseria organizzata ha deciso di seguire l’Atletico, in un momento in cui nell’altra squadra era subentrata la Reset Group di Davide Lippi – personaggio controverso, figlio del più famoso Marcello, plurititolato coach e Campione del Mondo con l’Italia al mundial di Germania 2006 – che col suo marchio aveva oscurato (salvo poi far marcia indietro) quello Lodigiani, pur senza mai abbandonarlo. Tuttavia, con la situazione che oggi è in continua evoluzione, sta prendendo piede la convinzione che l’unica strada percorribile sia la fusione dei due club, anche se le rispettive realtà paiono di tutt’altro avviso.

Riguardo la tifoseria che segue l’Atletico, tra le sue fila ci sono molti “vecchi” dei tempi d’oro che, dopo l’esperimento Quelli del secolo scorso, attualmente non si riconoscono dietro alcuna sigla ufficiale. Unico gruppo organizzato sono i giovani Offender, le cui qualità e tenuta andranno misurate nel tempo.

Ringrazio l’amico e collega di testata, Stefano Severi, per il prezioso aiuto chiarificatore sull’attuali vicende inerenti la Lodigiani e senza il cui fattivo apporto questa presentazione non avrebbe visto la luce.

Livorno Ultras: Potrebbe far pensare quasi a un tatuaggio questa grafica d’ispirazione picaresca dedicata al tifo per il Livorno, sfortunato club ruzzolato, nel volgere di pochi lustri, dalla Serie A al Calcio dilettantistico, con addirittura una mancata iscrizione al già misero campionato di spettanza (Serie D) che costringerà i labronici a ripartire dai tornei regionali.

Un vero scempio per uno dei comuni più popolosi di Toscana e una piazza sportiva che lungo tutti gli Anni ’70, ’80, ’90 e primi 2000 ha fatto valere il proprio calore con numeri impressionanti se rapportati al bacino d’utenza, e che all’epoca se la giocò alla pari con tifoserie considerate mostri sacri della nostra tradizione pallonara.

Non sono frasi di circostanza: ma il popolo amaranto non merita tale supplizio e vedere il Livorno fuori dalla geografia calcistica del professionismo è una reale perdita per tutto il movimento, sportivo e Ultras, italiano.

Luca “Baffo” Gigli.

LE PUNTATE PRECEDENTI
One Step Beyond #1: Terni, Caserta, Samb, Lamezia, Milan, Parma, Lazio, Udine;
One Step Beyond #2: Palermo, Udine, Catania, Fiorentina, Pescara;
One Step Beyond #3: Verona, Roma, Milan, Inter;
One Step Beyond #4: Brescia, Napoli, Lazio, Palermo;
One Step Beyond #5: Livorno, Lazio, Nocera, Cavese;
One Step Beyond #6: Lazio, Savona, Cavese, Manfredonia;
One Step Beyond #7: Crotone, Pescara, Catania, Napoli.
One Step Beyond #8: Roma, Lazio, Palermo, Milan;
One Step Beyond #9: Spezia, Arezzo, Virtus Roma, Nocera, Cavese;
One Step Beyond #10: Lazio, Genoa, Napoli, Roma, Palermo.
One Step Beyond #11: Viterbo, Torino, Savona, Napoli;
One Step Beyond #12: Torino, Castel di Sangro, Livorno, Lazio;
One Step Beyond #13: Hertha BSC, Ancona, Napoli, Roma, Samp;
One Step Beyond #14: Inter, Alessandria, Samb, Roma.
One Step Beyond #15: Lecce, Bari, Cavese, Genoa;
One Step Beyond #16: Campobasso, Napoli, Lazio, Carpi;
One Step Beyond #17: Juve Stabia, Palermo, Perugia, Livorno, Cagliari;
One Step Beyond #18: Taranto, Avellino, Lucca, Cavese;
One Step Beyond #19: Cosenza, Catanzaro, Atalanta, Samp;
One Step Beyond #20: Salerno, Ideale Bari, Campobasso, Napoli;
One Step Beyond #21: Civitanova, Frosinone, Padova, Roma, Lazio;
One Step Beyond #22: Isernia, Padova, Genoa, Como;
One Step Beyond #23: Lazio, VeneziaMestre, Napoli, Gallipoli, Manfredonia;
One Step Beyond #24: Napoli, Vicenza, Milan, Inter, Fiorentina;
One Step Beyond #25: Isernia, Venezia Mestre, Inter, Manchester City;
One Step Beyond #26: Palermo, Paganese, Cavese, Novara, Nocerina, Newcastle;
One Step Beyond #27: Ideale Bari, Isernia, Matera, Manfredonia;
One Step Beyond #28: Lazio, Livorno, Ascoli, Pescara;
One Step Beyond #29: Verona, Lucchese, Napoli, Cavese, Lazio;
One Step Beyond #30: Crotone, Foggia, Genoa, Salernitana, Cagliari;
One Step Beyond #31: Fermana, Roma, Lazio, Terracina, Fiorentina;
One Step Beyond #32: Roma, Modena, Foggia, Campobasso, Inter;
One Step Beyond #33: Nocera, Cavese, Verona, Bari, Lazio;
One Step Beyond #34: Lodigiani, Benevento, Samb, Milan, Napoli;
One Step Beyond #35: Roma, Vicenza, Cosenza, Castel di Sangro, Cremonese;
One Step Beyond #36: Isernia, Lazio, Roma, Torino;
One Step Beyond #37: Cavese, Palermo, Catania, Lazio, Atalanta, Arezzo;
One Step Beyond #38: Verona, Piacenza, Genoa, Sampdoria, Campobasso, Nocerina, Vis Pesaro;
One Step Beyond #39: Cesena, Verona, Aberdeen FC, Udinese, Pisa, L’Aquila;
One Step Beyond #40: Spezia, Livorno, Chieti, Lazio, Avellino, Inter;
One Step Beyond #41: Teramo, Giulianova, Monza, Roma, Potenza, Napoli;
One Step Beyond #42: Lazio, Taranto, Bologna, Terracina, Monopoli;
One Step Beyond #43: Bari, Roma, Ascoli, Reggina, Trani;
One Step Beyond #44: Arezzo, Milan, Manfredonia, Campobasso;
One Step Beyond #45: Latina, Casarano, Frosinone, Isernia, Spal;
One Step Beyond #46: Sciacca, Ideale Bari, Torre del Greco, Brescia, Inter;
One Step Beyond #47: Lecce, Messina, Cosenza, Casertana, Napoli, Genoa;
One Step Beyond #48: Taranto, Lazio, Bari, Isernia, Pescara, Roma;
One Step Beyond #49: Milan, Sciacca, Napoli, Triestina, Livorno, Lazio;
One Step Beyond #50: Napoli, Fiorentina, Pescara, Salernitana, Torino, VeneziaMestre;
One Step Beyond #51: Crotone, Trapani, Vicenza, Catania, Palermo, Inter;
One Step Beyond #52: Lazio, Roma, Alessandria, Cavese, Verona;
One Step Beyond #53: Salernitana, Lazio, Genoa, Spezia, Napoli, Empoli;
One Step Beyond #54: Atalanta, Roma, Taranto, Torino, Nocerina, Trani;
One Step Beyond #55: Andria, Paganese, Barletta, Avezzano, Catanzaro, Marsiglia;
One Step Beyond #56: Juve Stabia, Napoli, Avellino, Roma, Catania, Lazio;
One Step Beyond #57: Verona, Milan, Matera, Fiorentina, Siracusa, Isernia;
One Step Beyond #58: Ternana, Fiorentina, Pistoiese, Bari, Taranto;
One Step Beyond #59: Cavese, Pescara, Palermo, Arezzo, Campobasso;
One Step Beyond #60: Torino, Modena, Napoli, Atalanta. Brescia;
One Step Beyond #61: Genoa, Sampdoria, Crotone, Fiorentina, Cosenza;
One Step Beyond #62: Como, Ragusa, VeneziaMestre, Lucchese, Isernia, Varese;
One Step Beyond #63: Taranto, Terracina, Verona, Manfredonia, Roma, Matera;
One Step Beyond #64: Bari, Foggia, Spezia, Atalanta, Castel di Sangro, Perugia;
One Step Beyond #65: Sciacca, Isernia, Triestina, Brindisi, Campobasso, Akragas;
One Step Beyond #66: Cavese, Verona, Roma, Lazio, Treviso;
One Step Beyond #67: Nocera, Napoli, Genoa, Inter, Livorno, Torino;
One Step Beyond #68: Reggiana, Arezzo, Ascoli, Fiorentina, Roma, Lazio;
One Step Beyond #69: Salernitana, Cagliari, Frosinone, Verona, Catania;
One Step Beyond #70: Sulmona, Ancona, Palermo, Isernia, Napoli, Casertana;
One Step Beyond #71: Casarano, Isernia, Napoli, Potenza;
One Step Beyond #72: Torino, Francavilla, Isernia, Giulianova, Teramo, Cavese;
One Step Beyond #73: Monza, Cavese, Lazio, Roma, Licata, Sulmona;
One Step Beyond #74: Roma, Manfredonia, Isernia, Lazio, Pescara, Benevento;
One Step Beyond #75: puntata speciale cover e immagini plasticate;
One Step Beyond #76: Napoli, Verona, Fiorentina, Sciacca, Cavese;
One Step Beyond #77: Lazio, Sciacca, Isernia, Verona, Milan, Chieti;
One Step Beyond #78: Roma, Isernia, Lazio, Triestina;
One Step Beyond #79: Udinese, Perugia, Lazio, Inter, Isernia;
One Step Beyond #80: Cavese, Catania, Roma, Terracina, Isernia, Lazio;