1922-2017: la S.S. Maceratese festeggia i 95 anni di vita e gli ultras della Curva Just non rimangono certo a guardare lanciando, in settimana, un appello alla città.

La domenica, giorno della partita contro il Padova, si ritrovano alle 13 al bar Due Fonti per raggiungere lo stadio con largo anticipo, invitando tutti ad aderire al corteo portando sciarpe e bandiere biancorosse.

Si arriva così a domenica ed anche il sottoscritto arriva presto in zona stadio.

Ritirato l’accredito, mi sistemo sullo stradone principale, davanti alla curva, aspettando il corteo dei maceratesi. Poco prima delle 14, li vedo in lontananza sistemare uno striscione, cantare cori, sventolare bandiere ed accendere torce e fumogeni. La scritta sullo striscione si riferisce ovviamente ai 95 anni di storia della Maceratese e recita: “95 anni di storia avanti gloriosa Maceratese”. Durante il tragitto sventoleranno sempre le loro bandiere e continueranno ad accendere torce e fumogeni fino ad arrivare fin sotto la loro curva.

Dentro lo stadio, ad essere sinceri, quest’oggi non sono molte le persone a gremirlo ed alla fine gli spettatori totali sono mille persone scarse (precisamente 967). La curva pure non presenta molti tifosi e, a livello coreografico, niente di eccezionale da segnalare se non una sbandierata con i quattro bandieroni a disposizione.

Nel settore ospiti prendono posto circa 60-70 ultras bianco scudati che, all’entrata in campo delle squadre, sventolano un paio di bandiere e qualche bandierina.

Nel primo tempo gli ospiti cantano abbastanza continuamente, seppur l’intensità corale, dato il numero, non sia proprio elevata. Ci sono cori per la squadra ed alcuni vengono accompagnati da discreti battimani con mani alzate; di tanto in tanto sventolano qualche bandierina.

Passando ai padroni di casa, a dispetto del numero, devo dire che ci danno dentro abbastanza, cantando sempre senza interruzioni, ma soprattutto i cori vengono cantati con una intensità corale notevole che mi lascia sorpreso. Tanti i battimani e le mani alzate proposte; dopo una ventina di minuti effettuano una bella sciarpata con roteamento delle stesse in seguito. Il tifo è sempre continuo e per un paio di volte cantano un coro dove saltano tutti abbracciati.

Nel secondo tempo, nonostante dopo appena quattro minuti la Maceratrese vada in svantaggio, la cura di casa continua a tifare come se niente fosse, accompagnando i cori con tantissimi battimani e mani alzate, oltre ad un sempre costante sventolio delle bandiere in prima fila. A fine partita, seppur sconfitti, applaudono lo stesso la squadra (che nel frattempo si trova a metà classifica), per la prestazione fornita.

Passando agli ospiti, pure in questa seconda frazione incitano sempre la squadra che li ripaga, facendoli esultare dopo appena quattro minuti, con il gol partita siglato da Russo su calcio di rigore. Per il resto si son fatti vedere effettuando discreti e numerosi battimani, oltre a qualche sbandierata. Poco dopo il gol hanno esposto uno striscione ironico (chissà?) per Don Andrea Contin, il prete accusato dello scandalo a luci rosse organizzate in canonica: “Don Contin tieni duro!”. Il tifo prosegue bene fino al triplice fischio finale, quando la squadra va ad applaudire il settore ospiti, che la accoglie con una bella sciarpata. C’è anche il tempo per applaudire ed incitare l’ex e mai dimenticato Petrilli per i suoi trascorsi in maglia patavina.

Marco Gasparri.