25-11-2018: Ottavia – Sora 2-1
Eccellenza Lazio Girone B

Molte partite del campionato laziale, dall’Eccellenza in giù, vengono giocate alle 11 di mattina e questo mi permette di poter seguire due partite in questa domenica di fine novembre, una di queste è Ottavia – Sora del girone B del campionato di Eccellenza.

Dopo la pioggia presa a Rieti-Juve Stabia, anche oggi la giornata non è cambiata molto: fin dal mattino piove copiosamente con diverse strade della Capitale completamente allagate. Affidandomi al consiglio di Simone, molto più aggiornato del sottoscritto in fatto di tifoserie, mi dirigo verso Roma nord in direzione Ottavia e più precisamente allo stadio “Ivo Di Marco”, dove si giocherà l’incontro tra la neopromossa squadra biancoceleste locale e la capolista Sora.

Dopo l’ennesimo fallimento il Sora è ripartito nuovamente dalla Promozione. Anche se in un primo momento i sorani non seguivano (come già d’altronde successo con il precedente fallimento), da quest’anno hanno ripreso a seguire la squadra, pure con numeri corposi. Oltre alla presenza ospite, l’ulteriore motivo che mi spinge a seguire questa sfida è che non sono mai stato allo stadio di Ottavia, per cui ho molte aspettative su questo bel confronto.

Arrivo a un quarto d’ora dalle 11, inizio della partita, ma fortunatamente e grazie alla professionalità dei dirigenti della squadra di casa, in cinque minuti riesco ad essere già sul rettangolo verde. Lo stadio “Di Marco” è costruito in una zona particolare del quartiere Ottavia, proprio sopra di esso passa il treno della linea Roma – Viterbo. Strutturalmente è composto da un’unica tribuna senza divisioni dove prendono posto sia i padroni di casa che gli ospiti.

La pioggia perde un po’ intensità al fischio d’inizio, il terreno sintetico regge abbastanza bene e sugli spalti prendono posto circa un centinaio di tifosi equamente divisi, con gli ultras sorani ancora non arrivati, seppur ci siano una ventina di tifosi in piedi con al collo sciarpe bianconere.

I padroni di casa seguono la partita seduti con il solo striscione FORZA OTTAVIA, dalla parte opposta della tribuna, molto probabilmente affisso dalla stessa società, a dare una minima nota di colore. In questa particolare partita mattutina, data anche la distanza, i sorani arrivano dopo una ventina di minuti con un pullman da cui scendono inscenando un piccolo corteo e guadagnando l’unica entrata della tribuna. Prendono posto nella parte estrema della stessa tenendo a mano, per tutta la durata dell’incontro, un unico drappo recante l’immagine di Roberto Longo al megafono, purtroppo scomparso qualche anno fa, già fondatore degli SKIZZATI SORA, gruppo più importante della storia ultras sorana ormai sciolto.

Ho avuto la fortuna ed il piacere di conoscere Roberto, durante la partita di serie D Sora – Viterbese: già da quella chiacchierata, ho potuto notare il carisma e al tempo stesso l’umiltà quando parlava del suo passato di curva. Dopo il suo passato “curvaiolo”, divenne magazziniere della sua amata squadra ed è stato proprio negli spogliatoi del “Tomei” che ha trovato la morte, colto da un malore improvviso.

Il primo coro dei sorani è proprio per l’indimenticato Roberto Longo, per poi, tamburo alla mano, effettuare un tifo pressoché continuo nonostante l’Ottavia, ridotta in dieci dopo appena nove minuti per l’espulsione del difensore Cornacchia, trovi incredibilmente due reti in quattro minuti poco dopo la mezz’ora.

I bianconeri non mostrano comunque cedimenti ed effettuano un tifo continuo con numerosi battimani e per buona parte di gara sventolano 4-5 bandierine. Nel secondo tempo, sul risultato di 2-0, continuano a non darsi per vinti e la squadra recepisce il messaggio, accorciando le distanze dopo otto minuti.

Quando il tifo cala d’intensità, è il lanciacori a spronare il gruppo, camminando spesso da un lato all’altro per farsi sentire bene da tutti. Anche in questa seconda frazione, tantissimi i battimani ad accompagnare i cori, stessa cosa per lo sventolio delle bandierine e da segnalare qualche coro goliardico cantato tutti abbracciati.

I padroni di casa applaudono solo ai gol della squadra, lasciando campo libero agli ospiti, i quali risultano sostanzialmente giocare in casa. Al triplice fischio finale continuano a tifare ed effettuare battimani per il Sora con la squadra che li andrà a salutare sotto il settore.

Pur uscendo sconfitti da Ottavia, i bianconeri rimangono saldamente in testa al proprio girone con quattro punti di vantaggio sul Pro Calcio Tor Sapienza, immediato inseguitore. Mi lascio alle spalle lo stadio di Ottavia per tornare a prendere il raccordo e poi via fino a raggiungere l’ “Anco Marzio” di Ostia per assistere alla gara fra i locali e l’Avellino, con la pioggia che continua a scendere senza abbandonarmi mai.

Marco Gasparri