Siamo solo a febbraio ma a quanto pare a Padova si può già fare festa. La società euganea guida, e con ben 11 punti di distanza dal Feralpi Salò, la classifica della serie C girone B. Dietro di lei nessuno è in grado di darle vera battaglia: la Sambenedettese, dopo un ottimo periodo, si è sciolta ancor prima che arrivasse il sole, così come altre inizialmente accreditate alla promozione tipo Triestina, Vicenza, Pordenone e Feralpi Salò.

Un campionato stranissimo questo, va detto, già all’inizio programmato per avere in ogni giornata una squadra a riposo e che poi è stato sfalsato dall’esclusione del Modena e in parte dalle turbolenze societarie del Vicenza. Ai tifosi del Padova ovviamente interessa solo essere là, soli in alto e continuare la cavalcata solitaria verso la promozione in B.

Si ride, si scherza e si beve tra i tifosi biancoscudati che dal parcheggio dello stadio si apprestano ad entrare all’Euganeo. Tappa obbligata per loro è il bar gestito dalla Curva Fattori, chiamato Favelas, dove oltre che a bere birra e a scambiare quattro chiacchiere, si può trovare il banchetto con il materiale della curva.

La giornata è grigia e quando supero i cancelli dello stadio comincia a scendere qualche gocciolina d’acqua. Prima di entrare a bordo campo faccio un rapido giro sotto alla tribuna stampa, al Calcio Padova Museum allestito nel 2010, anno in cui i biancoscudati compirono 100 anni di storia. Ci sono foto giganti che ripercorrono la storia del Padova, ma non mancano cimeli come vecchie maglie e tanto altro. Si respira sempre molta storia a rivedere il vecchio e mitico Appiani con le gradinate piene, anche solo in fotografia!

Ed eccomi, con la casacca da fotografo, pronto per la partita: a prima vista, quando mancano dieci minuti all’inizio della gara resto un po’ deluso, perché di gente sugli spalti non ce n’è poi tanta e se consideriamo la cavalcata solitaria in testa alla classifica della squadra allenata da mister Bisoli, questo mi lascia perplesso. Non ci sono concorrenti agguerrite, questo è vero, ma stare lassù sopra a tutti è sempre bello e galvanizza. La Fattori è sì ancora semivuota, ma di lì a poco si riempirà, a differenza degli altri settori che non ribollono certo di entusiasmo.

Gli spettatori sono 5.000, di cui una quarantina ospiti. Probabilmente sono lo zoccolo duro della tifoseria, mentre gli altri se ne stanno a casa aspettando la serie B o le partite decisive. Come si suol dire, meglio pochi ma buoni, ma resta il fatto che sicuramente una piazza ed una provincia come Padova potrebbero e hanno già fatto molto meglio, nel recente passato. I tifosi dicono che lo stadio Euganeo non aiuta a creare passione e voglia di essere presenti, e questo certo non lo si può negare. Vedremo se in futuro sarà finalmente fatto qualcosa in tal senso, come è stato di recente annunciato dal nuovo sindaco della città…

La Fattori comincia con il freno a mano tirato e per quasi tutto il primo tempo non dà il meglio di sé, ma è un continuo crescendo fino ad arrivare a dei cori potenti che finiranno coinvolgere quasi tutto il settore. Nel secondo tempo il tifo sarà costante e caloroso anche se poco colorato. Non ci sono coreografie o altro di particolare da segnalare, se non uno striscione dedicato ad un ragazzo palermitano con scritto “Ciao Gino”.

Dall’altra parte gli Ultras Ravenna sono in una quarantina circa e fanno gruppo al centro del settore ospiti, con davanti le pezze giallorosse. Cantano per tutto il primo tempo e ad inizio gara accendono qualche torcia lampeggiante.  Nella ripresa, anche per il doppio svantaggio, il tifo subisce un piccolo calo, ma nulla da rimproverare a questi ragazzi che per la loro maglia si sono dati da fare nel limite del possibile. Molto bello il bandierone, mentre più di qualche coro di sfottò è partito da entrambe le tifoserie, a rimarcare una rivalità che, pur se non di primo piano, comunque persiste dagli anni ’90 quando, più d’una volta, le due tifoserie hanno avuto incontri ravvicinati.

La partita termina appunto 2-0, un altro timbro per il Padova che piano piano e senza incertezze, sta riprendendosi il suo spazio nel calcio che conta.

Marcello Casarotti