Grandi novità fanno da contorno al match Paganese – Bisceglie. Non sfuggirà a chi ha occhi attenti a ciò che ruota attorno al movimento Ultras, la ritrovata intesa tra la Gioventù, che negli ultimi 7 anni ha occupato il settore Distinti, e i gruppi della Curva Nord. Ritorno e ritrovata unità che vengono salutati da una maiuscola prestazione canora, seppure i numeri non siano altissimi. Prestazione che diventa eccezionale soprattutto quando la Paganese si ritrova in svantaggio. È in quel momento che il volume del tifo aumenta di intensità, accompagnando la squadra fino al novantesimo. Nonostante il 2-0 finale, la squadra viene salutata con calore dalla curva e incitata a lottare. Parliamo di una squadra molto giovane, che ha bisogno di stimoli e del supporto dei propri tifosi. E per questo motivo i ragazzi della Curva, nonostante i segnali provenienti dal campo non siano positivi, ci tengono a stringere questo legame d’unione e quindi a spronare i calciatori e far sentire loro la propria vicinanza.
Tutti i gruppi si sono riuniti dietro un solo striscione che campeggia sulla recinzione della Curva, recante la scritta: “Resistere per continuare ad esistere”, riferito alla lotta che, fin da subito, gli Ultras paganesi hanno portato avanti contro la tessera del tifoso. Da ricordare, come nota di merito, che i ragazzi di Pagani sono stati tra quelli a presenziare all’esterno dei settori ospiti, ad eludere in diverse occasioni i sistemi di ticketing, seguendo sempre la squadra, nonostante i divieti, e pagando queste scelte, a volte, anche a caro prezzo, con scontri, diffide e altro. Da segnalare, inoltre, il continuo sventolio di bandiere, con un livello di tifo che sembra esser ritornato a ciò a cui eravamo abituati 6 o 7 anni fa.
Dalla Puglia presenza non altisonante in termini numerici, per giunta ulteriormente inficiata da una certa scollatura in due dei presenti: da una parte gli ultras e dall’altra, del tutto estranei e persino seduti per lunghi tratti del match, il resto dei tifosi normali. Avrà tra l’altro anche inciso il periodo ancora vacanziero e prima ancora che tirare le orecchie agli assenti bisogna lodare i presenti, però era lecito attendersi qualcosa in più in termini puramente quantitativi da una tifoseria e una squadra che mancavano dai professionisti da quasi 10 anni. Queste però, come detto, non sono colpe di chi invece s’è sacrificato per esserci ed ha onorato questa gara con un tifo generoso, continuo e anche colorato, grazie al supporto di un paio di bei bandieroni. Uno, in particolare, raffigurante “Il Capitano” Giorgio Di Bari, icona del calcio nerazzurro, prematuramente scomparso proprio durante l’ultima maledetta stagione 1998, la stessa che poi sancì il fallimento e la scomparsa dell’AS Bisceglie. Da questo punto di partenza, non si può che andare avanti e migliorare.
Foto di Giuseppe Scialla.