Guardando a questo derby tra la Paganese e la Juve Stabia, mi viene da subito in mente cosa era questa partita una decina d’anni fa, e cioè un mix di emozioni e adrenalina sugli spalti che avrebbe smosso almeno 3.000 persone. Sarebbe stato un derby fatto di coreografie, di sfottò e perché no, anche di un movimentato e agitato post-gara. Purtroppo però la realtà è a dir poco nota a tutti, e si può tranquillamente parlare di una gara normale, visto che manca, per l’occasione, l’essenza del derby stesso, e cioè la tifoseria ospite a cui, per tutta “normalità”, è stata vietata la trasferta.

Non è un periodo felice per la tifoseria paganese se parliamo strettamente di risultati ottenuti dalla squadra azzurro-stellata, e quella di oggi è di per sé già una gara importantissima, sebbene si sia soltanto agli inizi della stagione agonistica. Attraverso uno striscione tenuto aperto per gran parte del primo tempo, la curva nord chiede una prova “a gamba tesa”. Il messaggio però non sarà recepito a dovere dalla squadra Liguorina perché la prova sarà assai incolore. Zero a due il risultato finale a favore delle vespe stabiesi. Vittoria larga invece da parte della curva locale che canta davvero come se nulla di negativo stesse accadendo sul terreno di gioco.

Da segnalare, particolarmente, gli ultimi minuti di gioco, con un coro a ripetere roboante, che riesce a far tremare i palazzi circostanti (non per modo di dire). Alla fine l’undici della Paganese si dirige sotto la curva la quale, con modi “energici”, fa capire di essere stufa di questo scarso attaccamento alla maglia e di questi risultati deludenti.

Alfonso Ceglia.