La sfida tra la Palmese e l’Altamura, valevole per la terza giornata di ritorno del girone H della Serie D, coincide con l’inizio dei festeggiamenti del Carnevale.

Il Carnevale, nei paesi cattolici, è la grande festa invernale che precede il periodo della Quaresima. Tradizionalmente legato al folclore popolare, alla gioia sfrenata e al rovesciamento delle gerarchie sociali, a partire dal Quattrocento, soprattutto nelle capitali del Rinascimento italiano (Firenze, Roma, Mantova, Bologna e Ferrara), le sue celebrazioni iniziarono a essere accompagnate da carri allegorici con scene mitologiche e da canzoni chiamate canti carnascialeschi.

Possiamo leggere, fortunatamente, un buon numero di questi componimenti, tra i quali spicca la Canzona di Bacco di Lorenzo de’ Medici, signore di Firenze dal 1469 al 1492. Sovrano, mecenate e poeta, Lorenzo il Magnifico fu il simbolo di quella politica dell’equilibrio tra i principali Stati italiani (Ducato di Milano, Repubblica di Venezia, Signoria medicea di Firenze, Stato della Chiesa e Regno di Napoli) che garantì alla penisola un quarantennio di pace, di cui beneficiarono il pensiero e le arti. Proprio la morte di Lorenzo de’ Medici, nel 1492, e la successiva discesa nello stivale di Carlo VIII di Francia, che diede inizio alle Guerre d’Italia del XVI secolo, posero fine a questo periodo di splendore. La Canzona di Bacco è un’esortazione al godimento dei piaceri della vita, un invito a viverne appieno le gioie, senza pensare alla caducità delle cose umane.

Il centro di Palma Campania, situato nell’entroterra orientale della provincia di Napoli, è famoso proprio per il suo storico Carnevale, il cui momento più caratteristico è rappresentato dalla sfilata delle Quadriglie, gruppi di mascherati che si esibiscono nel ballo e nel canto. Proprio in occasione della sfida contro l’Altamura, la squadra di casa scende in campo con una divisa celebrativa del Carnevale Palmese 2024, che viene consegnata a ogni maestro di quadriglia.

La partita contro la capolista Altamura richiama nel bellissimo impianto di Palma Campania il pubblico delle grandi occasioni. Collocato tra i palazzi, il “Comunale”, recentemente rinnovato, è un vero e proprio gioiellino. Si tratta di uno stadio senza barriere, con tre settori (curva di casa, tribuna e settore ospiti) con sediolini colorati e con un manto in erba sintetica di ultima generazione. Non è finita qui: un pannello, collocato accanto alla tribuna, mostra il progetto di rifacimento a cui verrà nuovamente sottoposta la casa dei rossoneri, che sarà trasformata in un impianto dotato di copertura.

Ben 1.500 spettatori quest’oggi, di cui 150 dall’Alta Murgia, fanno da cornice alla sfida nell’impianto palmese. Colpo d’occhio notevole, che risulta ancor più importante se rapportato alle dimensioni del centro campano, i cui abitanti sono all’incirca 16.000. Vedere uno stadio pieno è sempre uno spettacolo che emoziona; quando il pubblico poi, sia in curva che in tribuna, segue l’incontro con trasporto e passione, proprio come in questa soleggiata domenica di gennaio, si crea l’atmosfera ideale per una partita di calcio e assistere all’evento è un’esperienza davvero piacevole.

Club storico del calcio campano, la Palmese può vantare 8 partecipazioni alla vecchia C2 e il titolo di Campione d’Italia Dilettanti conseguito nella stagione 2000-2001, grazie alla vittoria sulla Valenzana nella finale della Poule Scudetto Serie D disputata a Cesenatico (22 giugno 2001).

Gli ultras della Palmese fanno il proprio ingresso in curva intorno al 15’ della prima frazione, andando a sistemarsi nella parte centrale del settore. Messi gli striscioni e le pezze al contrario, i ragazzi di Palma Campania mostrano un ottimo stato di forma, effettuando un tifo senza soste per tutta la gara. Tra cori lunghi, ritmati dal tamburo, e altri a ripetere, realizzano numerose e bellissime manate e sventolano senza sosta i tre bandieroni. Le esultanze ai gol della squadra di casa, in curva e in tribuna, risultano molto accese. I settori casalinghi gremiti rimandano con la mente agli anni in cui il calcio era un’autentica e viscerale passione popolare, capace di aggregare sulle gradinate intere comunità.

L’Altamura, capolista del girone, è invece accompagnata in terra campana da 150 sostenitori, che entrano nel settore tutti insieme. Gli ultras murgiani, dopo aver sistemato le numerose pezze all’inglese, salutano l’ingresso in campo delle squadre con una bellissima e fitta sciarpata, accompagnata da un coro potente. Durante la partita colorano il settore con alcuni stendardi a due aste di ottima fattura e tante bandierine sempre al vento, che creano un effetto visivo davvero gradevole, uno spettacolo sempre molto apprezzato dagli amanti dei settori colorati. Anche il loro tifo, caratterizzato da tanti battimani e da cori prolungati, secchi o a ripetere, è continuo e non conosce pause fino al 90esimo.

In campo la partita è a dir poco avvincente. L’Altamura sblocca il risultato con Loiodice all’8’ della prima frazione, vantaggio annullato intorno alla mezz’ora da Kone, che gonfia la rete per i padroni di casa. Nella ripresa i biancorossi realizzano il gol del momentaneo 1-2 con Saraniti, ma proprio negli ultimi istanti di gara la squadra campana riesce ad agguantare il pari definitivo grazie alla marcatura di Puntoriere, che manda in visibilio il pubblico di casa.