Ebbene sì, in una barca che fa acqua da tutte le parti e dopo sonore sconfitte su sconfitte dal campo, il problema a fine gara è l’urlo di un singolo in un Mancini sempre più deserto ed abbandonato a seguito della sesta stagione consecutiva fatta di umiliazioni, con un filo conduttore da anni che unisce queste figuracce sportive (tra le tante cose a noi inspiegabili c’è il perché ancora di Offidani come socio di maggioranza). Continuiamo ad assistere ad un via vai di figure nell’organigramma societario e soprattutto di tecnici e giocatori, il tutto con sempre il solito saldo, chiamato sconfitta. Abbiamo perso il conto di quanti giocatori, mister e figure societarie varie siano già passate per la nostra città e rimane persino difficile ricordarsi nomi e ruoli. Riteniamo che oggi il vero problema non sia l’urlo di un singolo ma che questo faccia comodo alla società per coprire le bugie che caratterizzano queste settimane (di oggi quella sul caso Cappellacci e le dimissioni rassegnate da giorni e mascherate come improvvisa malattia). Abbiamo ben chiaro che all’orizzonte ci sono ad attenderci tante altre sconfitte e una retrocessione che sembra essere lo scenario più probabile specie dopo aver fatto cadere nel vuoto l’appello di diverse settimane orsono di allontanamento dei Signori Califano ed Agliano, stante i risultati sotto gli occhi di tutti.
Perché, invece di fare facile vittimismo, la società non chiarisce quanto sta accadendo riguardo al ruolo di allenatore e si cela dietro ad un poco rassicurante silenzio riguardo la vecchia e nuova conduzione tecnica (che Cappellacci non abbia condiviso quanto è accaduto sulla “fuga di giocatori” nel breve periodo a Fano e quanto prospettatogli nel mercato in corso?).
Davvero si pensa che il curriculum di tale Sig.Catalano possa rassicurare la piazza? Non stiamo qui a giudicare il tanto ritenuto offensivo grido ma ci viene facile riportare al centro il problema oggi dell’Alma Juventus Fano 1906, e cioè che la società è gestita da troppo tempo da gente non radicata nel territorio, distante anche fisicamente, che non è mai stata capace di creare una rete collaborativa su piazza, non ha mai dato spazio a giovani locali per prendere in prestito una marea di ragazzi che avrebbe potuto trovare nei vivai dell’indotto locale e che con pochi mezzi economici ma “spendendo bene e con passione” avrebbero garantito ben altri risultati, in una struttura quale il Mancini, che casca a pezzi (e qui le responsabili dell’Amministrazione Comunale sono lampanti) . Chiediamo in conclusione a questa società di andarsene immediatamente e all’Amministrazione Comunale che approfondisca quando sta accadendo, prioritariamente valutando bene quanto potrà accadere al simbolo sportivo cittadino nell’immediato futuro prima che la barca sia già affondata, perché questo oggi è ciò che vediamo senza andare neppure troppo lontano nel tempo!
PANTHERS FANO ’77