Mi permetto di iniziare dall’epilogo di questa sfida. Da una di quelle notizie che non vorresti mai leggere. Perché partire per una trasferta, al seguito della tua squadra del cuore, e non fare più ritorno a casa è sempre tragico, qualsiasi sia il modo in cui questo accada.

Ed è quello che purtroppo è accaduto a Carlo Valloni, tifoso biancoceleste di 53 anni che, mentre si apprestava ad andare alla sua auto per far ritorno a Roma, si è accasciato al suolo, presumibilmente a causa di un malore. Ed è spirato. A pochi minuti dal triplice fischio del direttore di gara della partita tra il Parma e la Lazio. A poche centinaia di metri dallo Stadio Tardini dove, poco prima, le due tifoserie presenti sugli spalti, avevano avuto modo di ricordare altri ragazzi, anch’essi deceduti prematuramente, seppur in maniera del tutto diversa.

I nomi di Stefano, Matteo e Gabriele infatti, sono stati scanditi a gran voce ed in diverse occasioni dalle due curve, in questa giornata che sembrava interamente ed appositamente dedicata al ricordo di questi ragazzi. Stefano Cucchi, Matteo Bagnaresi e Gabriele Sandri, giovani vite spezzate, il cui ricordo, però, non è mai venuto meno. Soprattutto, ed ovviamente, nell’ambiente delle tifoserie organizzate.

Ed era anche logico che in occasione di una partita come questa i pensieri, gli striscioni ed i cori degli ultras fossero indirizzati principalmente a loro. In occasione di una partita dove pare vigere una sorta di tacito rispetto tra le due tifoserie, che ben prima del fischio d’inizio passeggiano tranquillamente tra le vie cittadine limitrofe all’impianto sportivo parmense, indossando i propri colori e sventolando le proprie bandiere. Non esiste un gemellaggio. Non c’è alcun tipo di rapporto “ufficiale” tra i gruppi ultras delle due squadre. Ma esiste comunque una forma di rispetto reciproco ormai consolidato. Del quale tutti sono pienamente consapevoli.

Personalmente giungo nei pressi dello stadio relativamente presto, come al mio solito. Ritirato l’accredito, ho anche il tempo di fermarmi a fare quattro chiacchiere con alcuni tifosi locali insieme al Pado, fotografo storico del Parma e di Sport People, grazie al quale, tra l’altro, riesco anche nell’intento di acquistare una delle magliette che i tifosi della Sampdoria, gemellati con i ducali, hanno messo a disposizione degli ultras di casa, per raccogliere fondi da destinare alle famiglie di Genova sfollate dopo il crollo del Ponte Morandi. Sulla stessa è riportata la scritta “Le strade ed il cielo della città hanno gli stessi colori… per Genova.” Firmato “I Sampdoriani”. Un’iniziativa senz’altro lodevole, che ritengo giusto evidenziare, anche per sottolineare, ulteriormente, come gli ultras ed il mondo delle tifoserie organizzate siano sempre sensibili e particolarmente attenti in merito a determinate vicende.

Un prepartita, come detto, piuttosto tranquillo, rovinato unicamente dalla fastidiosa presenza di tale Giacomo Carolei, fenomeno da baraccone dei nostri tempi salito recentemente agli “onori” delle cronache per essersi presentato, in diverse occasioni, nelle zone adiacenti ad alcuni stadi d’Italia, prima dell’inizio delle partite, armato di una telecamera ed indossando la maglia della Juventus. Per provocare. Per scatenare la reazione degli altri tifosi e riprenderli con la videocamera. Ed evidentemente per ottenere visualizzazioni sui suoi account social con i suoi stupidi video.

Tornando, però, alla partita odierna, al mio ingresso all’interno del rettangolo di gioco il mio sguardo volge subito verso uno striscione affisso nel settore degli ultras di casa. Sfondo blu e caratteri gialli, la scritta riportata è “CIAO GABRIELE”, evidentemente dedicato a Gabbo.

Sul fronte opposto, intanto, il settore ospiti e quelli limitrofi cominciano a riempiersi di tifosi laziali. Alla fine saranno oltre 4.000 i sostenitori biancocelesti in trasferta che, vista la cospicua presenza, renderanno questa sfida sugli spalti ancor più appassionante di quanto già non fosse.

All’ingresso in campo delle squadre, la tifoseria di casa srotola un enorme copricurva con la scritta “CURVA NORD MATTEO BAGNARESI” e la sigla “BOYS” esposta nella parte alta del settore grazie all’ausilio di alcuni grossi stendardi. Nel settore destinato ai tifosi laziali, invece, lo striscione “IRRIDUCIBILI” viene affisso pochi istanti prima del fischio d’inizio, come di consueto nelle ultime settimane, mentre i tifosi effettuano una bella sciarpata.

Il nome di Matteo Bagnaresi viene scandito da entrambe le tifoserie. Seguito subito dopo da quello di Gabriele Sandri e dagli applausi reciproci, ai quali partecipa l’intero stadio, che sottolineano il bellissimo momento dedicato al ricordo di questi due tifosi, tragicamente scomparsi.

Entrambe le tifoserie sosterranno i propri undici in mezzo al campo con particolare intensità. La sfida, dal punto di vista vocale, è davvero bellissima. Le due curve sono in gran spolvero, con quello sventolio incessante dei bandieroni e con i cori cantati con continuità e senza un solo istante di pausa.

Nel secondo tempo i tifosi del Parma espongono lo striscione riportante la scritta: “STEFANO CUCCHI: LA VERITÀ NON È UN FILM”. Dopo pochi minuti anche la tifoseria laziale ne espone uno, affrontando la medesima tematica: “CASO CUCCHI… SAPEVAMO GIÀ CHI ERA STATO!”, con quest’ultima parola evidenziata chiaramente con il colore rosso. Entrambi gli striscioni vengono accolti dagli applausi dell’intero stadio.

Anche in questa occasione, dunque, le due tifoserie si ritrovano unite nel ricordo di un ragazzo come Stefano che, sebbene non fosse un ultras (era comunque tifosissimo della Lazio), la sua storia e la battaglia per la verità in merito alla sua triste vicenda, ha unito le curve di tutta Italia, indistintamente. Una verità che, finalmente, a distanza di ben 9 anni, sta faticosamente emergendo.

Sul rettangolo di gioco, intanto, le squadre si affrontano a viso aperto. Anche se, dal punto di vista delle occasioni create, almeno per la prima parte di gara non si registra moltissimo. Nel secondo tempo le due formazioni appaiono un po’ meno contratte, con la Lazio sicuramente più intraprendente e con il Parma che si difende in maniera ordinata, pronto a ripartire in contropiede. Nel corso di un’azione offensiva piuttosto manovrata della formazione ospite, il direttore di gara assegna un calcio di rigore, per l’atterramento in area di Berisha, che il solito Ciro Immobile realizza.

Il settore dei tifosi laziali esplode letteralmente, mentre i ducali riprendono a sostenere ancora più energicamente, per spronare la propria squadra all’immediata reazione ed ottenere almeno il pareggio. Questo però non accade e la Lazio riesce addirittura a raddoppiare, grazie ad un’invenzione di Correa, un’istante prima che l’arbitro fischi la fine delle ostilità.

Il risultato finale sancisce quindi la vittoria della Lazio per due reti a zero. I calciatori del Parma, nonostante la sconfitta, si recano comunque sotto la Curva Nord per ricevere l’applauso dei propri tifosi e per ringraziarli del sostegno ricevuto. Sul fronte opposto, con umori ovviamente diversi, i giocatori della Lazio, ulteriormente spronati dall’allenatore, Simone Inzaghi, corrono sotto il settore ospiti per festeggiare questa importante vittoria in trasferta.

Finisce quindi questo Parma-Lazio. Termina dunque questa partita, dedicata, come visto e come più volte sottolineato, a quei tre ragazzi. Stefano, Matteo e Gabriele. Che sicuramente avranno avuto modo, da lassù, di guardarla e di fare il tifo per le rispettive squadre. Così come sono certo che la prossima volta, insieme a loro, ci sarà anche Carlo. Per continuare a tifare e ad esultare, anche da lassù. Mentre i loro amici e i loro compagni di fede e di trasferta non smetteranno mai di ricordali.

Testo di Daniele Caroleo.
Foto di Giovanni Padovani e Daniele Caroleo

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