Sta diventando un’abitudine per i tifosi del Parma quella di arrivare allo stadio con comodo e a partita già iniziata. Sarà l’orario scomodo, sarà l’andamento tutt’altro entusiasmante della squadra, partita per triturare tutti gli avversari di questa Serie B e ritornare quanto prima in Serie A e invece quasi più vicina ai playout che ai playoff. Sarà quel che sarà il colpo d’occhio della Curva Nord quando le squadre scendono in campo non è dei migliori, anche se poi è quello il momento topico in cui i tifosi alzano al cielo sciarpe, bandiere e tutto il loro colore per cui, come sempre, la colpa è degli assenti e non si può di certo addebitar nulla a chi c’è. Certo è anche vero che nemmeno Boys e soci stanno attraversando il loro periodo migliore in termini di entusiasmo: oltre a bandiere e due aste c’è poi una sciarpata, ma non si vedono poi nemmeno più i vecchi striscioni con cui si esprimevano sulle varie tematiche, c’è insomma un’evidente mancanza di entusiasmo che appiattisce e rende ormai invariabilmente uguali e noiose tutte le partite di quest’anno.

Unico slancio in giornata, l’iniziativa della società del patron Krause che, in anticipo sulla Festa delle Donne che cade proprio oggi (un augurio a tutte le donne di Curva!), regala all’ingresso un mazzetto di mimose per tutte le spettatrici della gara.

Bellissimi invece i reggini, per colore, per numero, per come hanno cantato. Con Pisani e Vicentini sono stati senza dubbio tra i migliori visti a Parma quest’anno. Di grande impatto la coreografia, molto continui i loro cori, particolare la loro fattura e colpisce anche per come riescono lungamente a tenere in alto alcuni di essi. Rispetto ad altre tifoserie hanno la fortuna di esser collocati nel “curvino” e non nell’altro settore stretto e alto, fra quelle due vetrate dove in tante altre sono finite e che fanno quasi da paratie stagne per il sostegno canoro, che resta sigillato là e si sente poi poco o nulla nel resto dello stadio.

Indifferente rispetto fra le due tifoserie che non si pizzicano e proseguono ognuna per la propria strada e con il proprio tifo. Nemmeno le due squadre in campo si stuzzicano più di tanto, con il risultato finale che si fissa su un salomonico pareggio che di fatto non serve a nessuno.

Giovanni Padovani