Nella partita infrasettimanale del mercoledì, al Tardini di Parma va in scena un derby emiliano in cui i gialloblu di casa affrontano i neroverdi del Sassuolo, il primo dei tre previsti quest’anno e che, a livello storico, risulta il meno sentito di tutti, assolutamente imparagonabile con la tradizione degli incontri con Bologna e Spal che rievocano ben altri ricordi e scenari.

Calcio d’inizio alle 21, la Nord offre nella zona alta sei stendardi che replicano lo striscione “BOYS” (oltre alle quattro lettere, ci sono anche le due stelle laterali), mentre nella zona bassa bandieroni e tanti “leoncini” che come ogni settimana continuano ad accompagnare il Parma e ad aumentare di numero.

Sono esattamente 205 gli ospiti presenti in curva sud, molti ragazzi giovani, molte famiglie ma onestamente poco di rilevante, al di là di un piccolo gruppetto che comunque fa quadrato nella parte inferiore, sventolando a sprazzi qualche bandiera e intonando qualche coro per la propria squadra.

La settimana scorsa, in occasione della partita casalinga con il Cagliari, avevo trovato una Curva Nord al di sotto della sufficienza, anche a causa della pessima prova dei ragazzi di D’Aversa che non avevano affatto entusiasmato il pubblico: 1-3 il risultato finale, per la cronaca; oggi invece il discorso cambia radicalmente: la curva esorta la squadra, la squadra trascina la curva, un connubio perfetto in cui le due parti si sostengono a vicenda, con cori tenuti alti anche per 20 minuti e che, in alcuni momenti, coinvolgono anche la tribuna che, con le mani, accompagnare le canzoni degli ultras.

Curva Nord dunque molto attiva e ad alimentarla ci pensano gli eventi del campo, d’altronde quando la squadra continua spingere e creare azioni goal, dopo che il VAR annulla due goal, assegna un rigore poi sbagliato e si riesce poi vincere una partita al 95esimo, la girandola di emozioni non può che galvanizzare tutto l’ambiente e l’esultanza di squadra e staff sotto la Nord, a fine partita, per festeggiare questa vittoria davvero sofferta, è stata emblematica dei novanta minuti di simbiosi.

Da segnalare che, nell’arco della gara, i padroni di casa hanno omaggiato con uno striscione i gemellati della Falange D’Assalto di Catania che spegne ben 40 candeline, traguardo davvero ragguardevole date le spinte repressive degli ultimi anni contro i movimenti aggregativi.

Giovanni Padovani