Era il 9 marzo 1986 l’ultima volta che ufficialmente un Parma-Spal si disputava al Tardini: campionato di Serie C con l’impianto ancora “all’antica” con una pseudo pista di atletica, gradoni fatiscenti e con la rete da giardino a dividere gli spalti.

Oggi 27 gennaio 2019, dopo 33 anni ritorna questo derby emiliano, questa volta nella massima serie, nello stesso luogo ma con il Tardini passato attraverso varie modernizzazioni.

Affidandomi ai dati ufficiali, i presenti sono 15.297 suddivisi in 2.338 paganti di cui 1.504 estensi nel settore ospite.

La Curva Nord ad inizio partita offre un bel mix di bandiere e due aste, quest’ultime a formare il nome dello storico gruppo che dal 1977 segue le sorti del Parma, vale a dire BOYS.

In vetrata oltre ai soliti striscioni, da segnalare “GIULY PER SEMPRE” per la ricorrenza della morte di uno storico tifoso crociato e un “GRAZIE BARAYE”, in omaggio all’attaccante gialloblu prossimo a lasciare la città ducale. In settimana, il popolo gialloblù ha chiesto a gran voce anche un solo minuto di gioco come ringraziamento per il suo contributo alla scalata dalla Serie D oltre a tante altre piccole pagine di storia che ha contribuito a scrivere, dai goal nel derby alla famosa esultanza col passamontagna, costatagli poi l’espulsione.

All’inizio della ripresa la Nord gli rende un’ulteriore omaggio esponendo su tre file: “CUORE GRINTA ED UMILTÀ, DA QUEL PASSAMONTAGNA AI GOL NEL DERBY, FINO ALLA SERIE A”.

Se devo dare un voto alla prestazione odierna , sarebbe sicuramente insufficiente: soltanto in due momenti la Nord si è contraddistinta, aiutata in quei frangenti anche dalla tribuna e dai distinti; per tutto il resto, con la squadra che fino al 70° stava dominando, la zona calda era rappresentata solo dalla parte centrale della curva. Presente anche i gemellati empolese.

Presenza di tutto rispetto invece per gli spallini: sostegno per i biancoazzurri per tutti i 90 minuti e sul 2 a 0, colpisce vedere lo zoccolo duro ancora in fermento a motivare la parte alta del settore chiedendo a tutti di supportare la squadra nel momento di difficoltà.

Chiaramente il picco lo raggiungono nel finale di partita, quando la SPAL rimonta e segna il decisivo 3 a 2.

Dietro i drappi di “Curva Ovest” e “Otto Settembre” il colore non manca mai, i bandieroni non conoscono pausa e finalmente si vede senza problemi anche quello di Federico Aldrovandi, cosa che in altri stadi italiani ha purtroppo incontrato la bieca censura delle forze dell’ordine. Ricordare, in un paese dalla memoria corta, sembra spesso un delitto.

Anche per la tifoseria ospite svariati due aste oltre a una sciarpata ben eseguita a tutto settore. Al fischio finale è festa per i giocatori spallini con i propri sostenitori per questo rocambolesco risultato che porta tre punti fondamentali per il discorso salvezza.

La Nord resta delusa oltre che per la sconfitta  anche per non aver visto in campo Baraye per l’ultima volta, anche se a fine partita lo stesso si è recato sotto la curva salutando e ringraziando tutti con indosso il famoso passamontagna.

Giovanni Padovani.