E fu così che la tanto invocata sconfitta del Parma finalmente è arrivata!!! Per descrivere questo Parma Venezia c’è per forza da partire dalla fine, da quel maledetto risultato che incide nell’umore e nei pensieri di noi tifosi, condizionati da uno strano gioco diffuso nella nostra città, il quale non è Pokemon Go, bensì: Critica la tua squadra del cuore!

Scene viste e riviste nell’ambiente parmigiano, dove il “te l’avevo detto” risuona come un orgasmo dei falliti, perchè dai play off della serie D dello scorso anno, dopo un annata da imbattuti (cosa che pare essere dovuta alla nostra piazza) trovare il pelo nell’uovo è diventato il lavoro primario di noi tifosi, ormai bisogna dimostrare a chi ci sta intorno che ne sappiamo di calcio, sottolineando tutto ciò che non va è diventato più importante che amare la propria squadra. A fine partita, mentre si defluiva, il rumore in sottofondo era quello di un brusio continuo di discussioni tra amici su quel cambio, piuttosto che su quell’occasione di Nocciolini che TUTTI avremmo messo dentro. Peccato ci vien da dire, perchè quei maledetti tre minuti finali hanno letteralmente stravolto una serata che aveva visto una Curva Nord imporsi nettamente come miglior giocatore in campo, piena zeppa all’inverosimile, come nei Parma Juve di qualche anno fa, con la stessa fame di risultato di sempre, capace di battimani spaventosi e cori potentissimi, con le bandiere al vento ad inizio partita, le quali han vestito a festa la Nord, per un delirio collettivo durato 88 minuti, sino al pareggio del Venezia e a dire il vero, nonostante questo la Nord era ripartita dopo il goal con rabbia, per spingere i crociati alla vittoria, poi l’uno a due di Domizzi ha gelato tutti. Ad inizio secondo tempo è venuto a trovarci in Nord Lauria, uno dei protagonisti della promozione dello scorso anno; visibilmente commosso ha cantato con i ragazzi della curva come fece il grande Tino Asprilla lo scorso anno.  Finisce quindi tra i malumori una giornata iniziata comunque con le proteste della gente verso la gestione dell’ordine pubblico; come per magia, in maniera del tutto inaspettata ed ingiustificata, i tifosi del Parma si sono visti chiudere le strade d’accesso nei dintorni dello stadio, innalzare barriere per le zone prefiltraggio, code in biglietteria per avere i tagliandi e code per entrare, con gli abbonamenti su foglio A4 che non funzionavano agli ingressi, con il risultato che a pochi secondi dal calcio erano veramente tanti i tifosi crociati impossibilitati ad entrare tra le mura storiche dell’Ennio Tardini, il tutto in nome della lotta alla violenza negli stadi! Sorge spontanea la domanda: Perchè? Quale differenza c’era tra un Parma Venezia con 50 ospiti tranquillissimi ed un Parma Ravenna con 200 tifosi dall’altra parte? Forse in Borgo della posta ignoravano il fatto che gli Ultras lagunari non aderiscono al programma Fidelity Card? Siamo senza parole, perchè a rimetterci sono sempre e solo i tifosi costretti a pagare incompetenze di funzionari incapaci di programmare e gestire l’ordine pubblico. Quando tutti riescono ad entrare il Parma è già in vantaggio 1-0 con un rigore di Evaquo, la curva è una bolgia, i crociati che attaccano sotto la Nord sono in forma, questo aiuta a coinvolgere tutti ed il risultato lo si sente nei cori soprattutto quelli secchi. Dopo l’intervallo, nonostante la squadra in campo subisca l’iniziativa del Venezia, la Nord continua ad esserci, seppur con meno costanza. Di fronte a noi poche decine di veneziani, gli Ultras non seguono la squadra portando avanti il loro NO alla tessera, peccato perchè i presenti non hanno dimostrato nulla, mentre eravamo curiosi di vedere la Sud veneziana all’opera dopo alcuni anni, peccato, vuol dire che ci rifaremo al ritorno a casa loro. Ora che il gioco inizia a farsi duro, l’appuntamento per tutti è sabato sera a Pordenone, lasciando a casa le chiacchiere da bar, lauree calcistiche da social network e smanie di protagonismo. SOLO CHI CI CREDE CONTINUA A LOTTARE!!!