Quello del “Tardini” tra Parma e Venezia rappresenta il big match della ventitreesima giornata di Serie B. Prima contro seconda, l’occasione per ognuna delle concorrenti di dare un chiaro segnale per il proseguo del campionato, di mettere una sorta di ipoteca morale sulla vittoria finale o di rilanciare le proprie ambizioni e riaprire ogni discorso di una classifica che in realtà, come storia della cadetteria insegna, può ancora riservare mille colpi di scena fino alla sua lunghissima fine, compresi ritorni di fiamma clamorosi e inattesi.

Era forse legittimo aspettarsi qualcosa in più, in termini puramente numerici dai veneziani, che si presentano secondo i dati ufficiali del botteghino in 502, anche se a completamento di questo, bisogna dire che dato l’obbligo della tessera del tifoso ha escluso dalla trasferta parte della tifoseria arancioneroverde, fieramente e perennemente contraria a questo strumento discutibile.

In linea con le attese, la partita si dimostra di alto livello tanto in campo quanto sugli spalti. La tifoseria di casa si presenta al calcio d’inizio con il bandierone “Curva Nord Matteo Bagnaresi” divenuto una sorta di classico completato in alto dai soliti sei due aste, a formare la scritta “Boys” con le due stelle ai lati. Padroni di casa incentivati, c’è da dirlo, da un settore andato completamente esaurito grazie all’iniziativa dei mini-abbonamenti varata dal Parma Calcio: quattro gare a cinque euro l’una. La resa è stata immediata e tangibile, la gente c’è e canta con entusiasmo, soprattutto sono tantissimi i giovani che ne hanno approfittato e la cosa non può che far sperare in ottica futura. D’altro canto quando il motto “riportiamo la gente allo stadio” non resta fuffa retorica ma viene supportato con politiche di prezzo realmente popolari, come chiedono gli stessi tifosi, i risultati non possono che essere positivi.

Tifo vocale eccellente nel vero senso della parola, sia dall’una che dall’altra parte per qualità del sostegno e per continuità. Bel picco cromatico quello fornito dalle sciarpate a tutta curva eseguite da entrambe le tifoserie. I veneziani invece, irrompono sulla scena in maniera davvero dirompente, lanciando torce e bomboni che poi si susseguono per tutto il resto della partita, tanto da indurre i calciatori lagunari a chieder loro di smettere. Epilogo finale al centesimo minuto, recupero lunghissimo per una girandola di sostituzioni e un infortunio, che ha visto il Parma conquistare la vittoria sul filo di lana grazia a Camara. Smodata l’esplosione di gioia dello stadio per questi tre punti che scavano un’ulteriore distanza fra i ducali in testa alla classifica e i loro inseguitori.

Giovanni Padovani