Approfittando dei voli economici, decido di trascorrere un weekend dedicato alla visita della capitale serba Belgrado. Ovviamente tenendo d’occhio eventuali partite, fra le quali scopro la gara del Partizan che calza proprio a pennello con i miei orari, visto che si disputa sabato alle 18.30.
Curiosamente l’ingresso allo stadio è gratuito, ma è necessario ritirare il biglietto d’ingresso ai
botteghini, previa presentazione di un documento d’identità. Mi reco nei pressi dello stadio da solo, arrivando comodamente in bus dal centro città, all’incirca mezz’ora prima del fischio d’inizio. Attorno allo stadio, che si trova a meno di un chilometro da quello della Stella Rossa, sono presenti diversi murales, alcuni dei quali celebrano il gemellaggio coi russi del CSKA Mosca.
Una volta entrato l’atmosfera non è proprio quella che mi aspettavo: la curva di casa dei Grobari è vuota (per protesta) ed il resto dello stadio non è di certo pieno, mentre di tifosi ospiti non vi è nessuna traccia.
Inizia la gara e dopo soli tre minuti passa in vantaggio il Bačka Topola, tra i fischi del pubblico di casa. Poco dopo, alla mia sinistra noto l’ingresso alla spicciolata dei tifosi ospiti, che hanno avuto la sfortuna di perdersi il gol del vantaggio ma riescono a gioire subito per quello del raddoppio che arriva all’undicesimo minuto. In effetti fuori dallo stadio avevo notato la presenza delle forze dell’ordine in tenuta antisommossa, e sono anche rimasto impressionato dalla loro stazza notevole.
Tornando ai tifosi del Bačka, numericamente di attestano sulla quarantina circa, che si presentano piuttosto compatti dietro allo striscione BLUE BETYARS.
Nella curva di casa invece viene appeso lo striscione “Управа напоље” (Uprava Napolje) che ho poi scoperto stare per “Fuori la dirigenza”, cosa che aiuta a circoscrivere con più precisione l’oggetto della loro contestazione. Nella tribuna di fronte a cui mi trovo non sono invece presenti striscioni ma spesso partono cori di incitamento alla squadra di discreto livello canoro.
La gara termina con un sonoro 0-4 per gli ospiti, un vero peccato perché mi sarebbe piaciuto proprio sentire il boato al gol dei padroni di casa o quantomeno un’esultanza di un pubblico noto per il suo calore, considerando l’assenza dei propri ultras che annichilisce letteralmente l’atmosfera all’interno dello stadio. Eppure qualcuno si ostina a non dare credito al vecchio adagio secondo il quale il calcio senza i tifosi sarebbe davvero poca cosa. E certe serate non fanno che confermarlo.
Alan Cacciatore