Per la mia prima allo stadio Fortunati di Pavia scelgo un big match. Arriva la blasonata capolista Modena, con la sua carovana di circa 400 tifosi al seguito (tra settore ospiti e tribuna). Lo stadio è di quello che piace agli amanti di un certo tipo di calcio, vecchio stampo, con gli spalti che trasudano storia, trascurato quanto basta per evocare passione, sudore, aggregazione e sfide epiche, non già un freddo asettico mostro di cemento griffato da qualche architetto di fama che non ha mai messo piede in uno stadio, magari con lo stesso nome/sponsor di un altro stadio di altre parti del mondo, ugualmente pieno di consumatori e vuoto di identità popolare.

Prima del fischio di inizio, i padroni di casa espongono degli striscioni per ricordare Luca, un ultras pavese venuto a mancare. Affisso alle ringhiere, in due pezzi: “CIAO LUCA ETERNO INDIANO”, con i caratteri della scritta che richiamano direttamente alla memoria il vecchio gruppo locale degli “Indians”. In mezzo a questi due striscioni per Luca, vi è poi lo striscione del gruppo locale, “SIOUX”.

Il settore ospiti si popola invece alla spicciolata. Moltissime pezze tra i modenesi, molte delle quali veramente ben fatte.Anche loro espongono uno striscione per ricordare Lela, tifosa dei Canarini recentemente venuta a mancare.

Il tifo propriamente detto è stato di ottimi livelli per ambedue i gruppi, i padroni di casa si sono fatti notare anche per l’accensione di qualche bengala ad inizio partita e un fumogeno blu durante una sciarpata. Molti cori dei modenesi contro i bolognesi ed i reggiani, contro i quali giocheranno domenica l’atteso derby tutto emiliano fra le due nobili decadute del girone, entrambe ovviamente – seppur con fortune alterne – intenzionate a risalire la china quanto prima.

Per la cronaca il risultato finale sul campo è di 1 a 1.

Testo di Emilio Celotto
Foto di Emilio Celotto e Andrin Brändle, andrinunterwegs.ch

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