Arrivato cotto e condito alla fine dello scorso campionato, ero in debito con i miei “soci” e con i lettori di Sport People per il resoconto della sfida play-off tra Cesena e Spezia.

Pertanto, prima di ripartire con il racconto della nuova stagione 2016/2017, mi pare doveroso chiudere il cerchio del campionato 2015/2016, seppure con colpevole ritardo, per il quale chiedo umilmente scusa (e invoco la comprensione dei lettori).

L’ultimo atto del Cesena di Massimo Drago si consuma al cospetto del solidissimo Spezia di mister Di Carlo, squadra che ancora una volta tenterà la scalata verso la serie A passando per le forche caudine degli spareggi, pur senza riuscirvi.

Il Cesena, seppure accreditato ad inizio stagione dagli addetti ai lavori come una delle pretendenti per il ritorno nella massima serie, aveva cominciato la stagione 2015/2016 con l’intento di fare bene in serie B e garantirsi quanto prima la salvezza sul campo e, soprattutto, la tanto agognata salvezza societaria, costantemente minacciata dai continui strascichi della scellerata gestione Campedelli, che periodicamente affliggono la compagine bianconera romagnola.

Ecco perché, alla luce di quello che era l’obiettivo fissato ad inizio stagione, ossia la permanenza in serie B, l’approdo ai play-off è già di per sé da considerarsi un successo.

E lo sanno bene anche i sostenitori romagnoli, che non mancano di affollare gli spalti del Manuzzi in questo bel Martedì sera, bardando a festa gli spalti ed offrendo un colpo d’occhio degno dell’importanza del match che sta per andare in scena.

La Curva Mare fa il suo, come sempre, offrendo una coreografia iniziale con cui saluta l’ingresso in campo delle due squadre e garantendo un tifo continuo e costante lungo tutto l’arco dei novanta minuti, con picchi di entusiasmo che in più di un’occasione riescono a coinvolgere pressoché tutti i 13.000 e passa tifosi accorsi a sostenere il cavalluccio in questa ennesima impresa.

Sorrido sempre, ma in modo amaro, quando mi guardo intorno e vedo comunque spazi vuoti sugli spalti. Allora, ripenso agli anni ’70 e ’80, ma anche ai ‘90, quando in occasione di partite come questa, quando ancora non c’erano le televisioni a trasmetterle in diretta, su quegli stessi spalti non ci sarebbe stato posto nemmeno per uno spillo.

Ma tant’è che il mondo va avanti e, chissà, forse alla fine avranno ragione loro, quelli cioè che ritengono che in fondo sia giusto che ogni tifoso o semplice appassionato, in qualunque parte del mondo si trovi, abbia la possibilità di veder giocare in diretta la propria squadra del cuore. Sarà, ma io faccio ancora fatica ad abituarmici.

Il fatto che si giochi di martedì sera non favorisce purtroppo l’affluenza di sostenitori ospiti che, complice anche il già menzionato mezzo televisivo, non riescono a riempire nemmeno tutta la parte inferiore della curva ospiti.

Ma al di là della presenza numerica, è quella qualitativa a fare la differenza e nel caso dei sostenitori spezzini la qualità del loro tifo è senza dubbio elevata. Una tifoseria matura, navigata, che nella sua lunga storia (gli Ultras Spezia nascono nel 1974) ha raccolto sempre meno di quanto avrebbe meritato. Stasera lo dimostrano con una prova maiuscola, di tifo intenso e compatto, malgrado la divisione in due gruppi che salta all’occhio osservando il loro settore.

Insomma, lo spettacolo sugli spalti non manca di certo ed arricchisce ulteriormente quello già di per sé entusiasmante offerto dalle due squadre in campo. La ciliegina sulla torta poi, ce la mettono sempre loro. Ossia quei giovanotti romagnoli che si raggruppano nella parte bassa dei distinti, quasi a ridosso della curva ospiti, presenti stasera in buon numero, malgrado le tante assenze forzate. Offrono il loro apporto di tifo a sostegno dell’undici di mister Drago, contribuendo a creare quell’atmosfera che, personalmente, vorrei sempre vedere intorno ad una partita di calcio.

Malgrado tutto, alla fine la Romagna bianconera sarà costretta a soccombere di fronte ad uno Spezia più solido ed ordinato in campo. Alla fine delle ostilità, in sala stampa, è il mister spezzino Di Carlo a tenere banco. Dapprima in conferenza, quando da buon ex-allenatore del Cesena dimostra tutto il suo apprezzamento e la gratitudine che ancora lo legano a questa terra ed alla sua tifoseria, complimentandosi apertamente con i suoi avversari ed il loro allenatore Massimo Drago. Successivamente, a microfoni spenti, quando raduna intorno a sé la truppa di giornalisti liguri, invitandoli a non esaltare l’impresa dei suoi ragazzi ma, allo stesso tempo, a non demolire ed umiliare la sua squadra in caso di eventuali sconfitte durante il prosieguo della corsa play-off.

Giangiuseppe Gassi.