Arriva di giovedì il divieto per i tifosi baresi di assistere alla partita in quel di Latina; il motivo sarebbero i presunti incidenti avvenuti nella trasferta di Crotone. Calcolando che il settore ospiti dello stadio pontino è sotto sequestro e che i tifosi vengono messi in un lato della tribuna, le istituzione, secondo il sottoscritto, hanno deciso di tagliare la testa al toro vietando direttamente la trasferta, anche per il pericolo che molti baresi potessero seguire la propria squadra senza biglietto. A nulla sono valsi i tentativi di mediazione da parte della società pontina, la quale ha provato fino all’ ultimo a porre vanamente un rimedio al no secco della questura. Su questa scelta riporto un articolo interessante scritto da Renato Di Bella, direttore di “Tutto Stadio”, un giornale locale che distribuiscono fuori lo stadio di Latina che parla di calcio e pronostici del Latina e di squadre minori dell’hinterland pontino:

“Pensatela come vi pare, ma io non sono per nulla d’ accordo sul fatto di non consentire ai tifosi pugliesi di seguire la propria squadra in trasferta. Eliminare la violenza è una cosa, trasformare lo spettacolo sportivo in una soporifera rappresentazione tecnica è tutt’altra cosa, perché il pubblico è una parte attiva e non di semplice contorno di questo spettacolo. Il fatto è noto: a Crotone, qualche domenica fa si sono verificati tafferugli ad opera di frange estreme della tifoseria biancorossa al seguito del Bari, la decisione è stata quella di vietare a tutti i tifosi residenti in Puglia di venire ad assistere alla gara in programma oggi a Latina. La società di Paparesta ha formulato la richiesta di penalizzare al limite soltanto quella parte di tifosi che era stata a Crotone, dei quali, con i controlli attuali, si conoscono nomi e cognomi. Ma la richiesta non è stata accolta con la scusa di essere giunta tardiva. Ed io torno a dire che questo sistema non funziona perché priva lo spettacolo di quel colore che è elemento caratterizzante del confronto calcistico. Teniamo conto di alcuni elementi: la sfida tra Latina e Bari in questi ultimi anni ha assunto le dimensioni di una vera e propria classica, molto attesa ed importante sotto il profilo tecnico, che ha fatto registrare nelle scorse edizioni la massiccia presenza di pubblico (in qualche caso affluenze record per la serie B) senza che questa, indipendentemente dall’esito del confronto, abbia dato adito ad alcun episodio di violenza. A Roma fra categorie di studenti e lavoratori ci sono moltissimi pugliesi che, ben lungi da intenti di gratuita violenza, data la vicinanza col capoluogo pontino, avrebbero avuto piacere di assistere all’ incontro. L’assenza della rappresentanza ospite penalizza la società locale che si vede privare di un potenziale incasso, che tenuto conto delle difficoltà connesse al mancato ampliamento dello stadio rappresenta una ulteriore penalizzazione, che finisce col coinvolgere gli stessi operatori economici dell’indotto turistico collegato all’evento. Insomma sembra si voglia fare di tutto per asservire gli interessi dei grandi monopoli televisivi e stimolare sempre di più la gente a restarsene a casa e vedere la partita alla tv, che se permettete signori miei è tutta un’ altra cosa”.

Detto questo passiamo alla gara odierna; i latinensi quest’oggi, a livello coreografico fanno una bella sbandierata, mentre la vecchia guardia alza un bandierone tricolore con la scritta “Latina” in verticale e poi una bella coriandolata, in gradinata invece si sventolano diverse bandierine nero-blu oltre ad una coriandolata.

Durante l’arco della partita i pontini sono molto continui nei cori ed effettuano tanti battimani e mani alzate, belle e anch’esse continue sono le bandiere che sventolano. Quasi ad inizio di prima frazione accendono un fumogeno blu ed un altro verrà acceso nella seconda frazione. Nonostante perdano la partita nei minuti finali, benché in vantaggio per tutta la gara, continuano a tifare fino al triplice fischio finale, applaudendo la squadra per l’impegno.

Come detto, trasferta invece vietata ai tifosi baresi, anche se una cinquantina di loro, molto probabilmente non più residenti in Puglia, prendono posto nel settore ospiti, ma sono tifosi normali, che assistono alla gara in maniera tranquilla. Si notano per l’esultanza ai due gol e per il saluto a fine partita ai propri giocatori per la vittoria ottenuta in extremis. Peccato non aver potuto vedere all’opera la tifoseria organizzata, perché il confronto sarebbe stato a dir poco interessante.

Marco Gasparri.