Classica partita che assomiglia ad un testa-coda, il Livorno insegue un posto nei play off, l’Entella ha da racimolare qualche punto per allontanarsi dalla pericolosa zona play out. Destini opposti ma obbligo per entrambe le formazioni di far punti per continuare ad inseguire il proprio obiettivo.

Per questa partita gli ultras della Nord hanno deciso di indire quindici minuti di silenzio totale in curva, arrivando a delimitare la zona centrale per evitare che qualcuno possa entrarvi. A livello estetico, così, il settore è spoglio delle consuete pezze e con un bel vuoto nella parte centrale.

Da Chiavari giungono un buon numero di ultras, vengono attaccate due grosse bandiere nella zona centrale ed i presenti provano a far gruppo per accogliere al meglio le squadre in campo.

La vetrina è tutta per gli ospiti che non sfigurano assolutamente: bandierine di contorno e bandierone con la data di fondazione della squadra, sotto di questo, esposto a mo’ di copri-settore, vengono accese un paio di torce che illuminano la serata. Spettacolo semplice ma d’impatto: considerando anche i numeri della tifoseria, mi sembra che siano andati ben al di là della risicata sufficienza.

Gli ultras di Chiavari partono con il piede giusto: tanti cori per la squadra e gruppo che riesce a compattarsi abbastanza bene, nonostante si noti chiaramente come tra i presenti ci sia chi non è prettamente ultras, eppur non manca di sostenere comunque la squadra.

Un paio di lanciacori si alternano a dettare ritmi e motivi, mentre a livello di colore numerose bandierine ed un paio di bandieroni vengono sventolati per larghi tratto dell’incontro. Sempre a livello di colore, c’è da menzionare la sciarpata effettuata, resa ancor più vivace dalle numerose bandiere.

I cori degli ospiti coinvolgono un bel numero di persone ed hanno la prerogativa di restare in vita diversi minuti, venire rilanciati e ripresi senza troppe difficoltà. Così, specialmente nel momento di silenzio della Curva Nord, gli ultras di Chiavari si fanno sentire chiaramente.

Finiti i quindici minuti di silenzio, anche la curva di casa torna prepotentemente a farsi sentire: il gruppo a centro curva si compatta, vengono appese alla balaustra diverse pezze tra le quali una dei gemellati dell’OM e i cori sono subito fragorosi. Oltre a quelli per la squadra e per la città, si notano chiaramente quelli di contestazione ai giocatori, ai quali viene chiesto, senza tanti giri di parole, più impegno e più determinazione.

In effetti il primo tempo termina con un Livorno in crescendo ma l’Entella, nella prima fase, si è resa pericolosa in più di un occasione. Nella ripresa la partita sul campo si surriscalda ed anche sugli spalti c’è una bella alternanza di emozioni.

Gli ultras ospiti, in questa ripresa, appaiono visivamente meno compatti ed anche il tifo non si alza più come nei primi quarantacinque minuti. Molti dei presenti si defilano ed il sostegno resta sulle spalle del manipolo di irriducibili che staziona nella zona bassa. Quando l’Entella passa in vantaggio con Mazzarani, si rianima il tifo: gli ospiti chiedono a gran voce la vittoria e tornano a farsi sentire ed a farsi vedere con le numerose bandiere.

I padroni di casa non demordono, gli ultras continuano a cantare come se nulla fosse successo e vengono premiati circa dieci minuti più tardi dal pareggio, raggiunto su rigore. La partita si infiamma, i padroni di casa provano ad aumentare i decibel ed in alcuni momenti dell’incontro la curva si fa sentire con qualche boato. Non mancano, in questa fase, pure i cori contro il presidente Spinelli che torna di diritto, dopo un periodo di relativa calma, sul banco degli imputati.

A tempo ormai scaduto il Livorno trova il gol della vittoria con Jelenic, la Nord esplode di gioia e la rincorsa ai play off continua. Gli ultras amaranto seguitano a chiedere alla squadra impegno ed attributi, prerogative che in questa serata, a mio parere, non sono mancate seppur siano evidenti i limiti tecnici.

Sull’altro versante, gli ultras ospiti scambiano i meritati applausi con la squadra, che resta con un pugno di mosche in mano senza aver assolutamente demeritato, come non hanno demeritato quelle persone che si son presentate nel settore ospite: evidente il calo nella ripresa, ma prova convincente e numeri discreti per una partita che si gioca di venerdì.

Valerio Poli.