Seconda giornata ed esordio casalingo per il Perugia in questa Serie B della stagione 2018 – 2019 che presenta un formato tutto nuovo a diciannove squadre, ma su cui pende la spada di Damocle dei ripescaggi di ben cinque squadre, le quali hanno ricorso alla giustizia ordinaria ed attendono un verdetto.

Perugia – Ascoli si gioca di domenica sera e non posso perdermi questo classico del calcio italiano, calcolando che da Ascoli Piceno sono previsti in partenza circa un migliaio di tifosi. Cerco di arrivare al “Renato Curi” di Perugia in largo anticipo, anche per evitare chiusure di strade e possibili intoppi, fortunatamente arrivando due ore prima del calcio d’inizio senza incontrare nessuno ostacolo.

Prima di entrare mi faccio un giro nei pressi del grande parcheggio e davanti al piazzale dove sono soliti incontrarsi i tifosi umbri. Tanti i locali in attesa all’esterno e ci sono già file ai cancelli in attesa di entrare, per cui prevedo sicuramente un buon afflusso. Il dato ufficiale degli spettatori presenti si attesta sugli 8.681 tifosi di cui circa mille marchigiani: sicuramente un buon numero anche se negli esordi degli anni passati, avevano sempre visto numeri addirittura superiori a questa sera.

Gli ultras ascolani entrano alla spicciolata e alla fine sono veramente in tanti. Arrivati con macchine private, pullman e furgoni, riempiono più della metà del settore ospiti esponendo tutti gli striscioni e gli stendardi che compongono le varie sigle della curva bianconera.

Alle 20:30 entrambe le tifoserie danno il meglio di sé effettuando due belle coreografie: nel settore ospiti una bellissima sciarpata con diverse bandiere e una torcia, mentre i perugini espongono tanti cartoncini biancorossi a mo’ di sciarpata e in basso alzano lo striscione: “VOGLIO SEGUIRTI CON SCIARPA E BANDIERA…VOGLIO CANTAR SEMPRE PERUGIA ALÈ”. Accese inoltre tre quattro torce “big flash” a risaltare il tutto.

Nella prima frazione le due tifoserie non si fanno pregare, anche se i padroni di casa partono più tranquilli sotto l’aspetto corale, mentre gli ospiti vanno subito alla grande, facendosi sentire molto, soprattutto con cori a rispondere.

Dopo appena sei minuti Vido porta in vantaggio gli umbri, andando a spingere una palla che danzava sulla linea di porta dopo aver colpito il palo. Ovviamente il gol “gasa” la Nord che accende subito torce e cerca di ingranare, anche se questa sera non sembra la curva che conosco: per carità, il tifo lo fanno, ma i loro standard di solito sono molto più alti. I marchigiani invece non hanno cali, nonostante il gol preso a freddo, anzi sono proprio loro a stuzzicare i biancorossi con qualche coro contro a cui i dirimpettai rispondono a tono.

La partita prosegue e i perugini, oltre a distinguersi per l’incessante sventolio delle bandiere, accendono diverse torce in momenti diversi della gara, riprendendosi anche sul piano dell’intensità. Solo alla mezz’ora caleranno, insistendo su un coro che evidentemente in pochi conoscono e che influisce negativamente. Dopo una ventina di minuti effettuano una sciarpata anch’essa circoscritta alla parte bassa della curva e pure abbastanza scarna, ma cercano di non far mancare i battimani ad accompagnare i cori.

Sulla sponda ascolana il livello d’intensità rimane abbastanza lineare, considerevole il numero di battimani oltre allo sventolio delle bandiere e all’accensione di un paio di torce in momenti diversi della partita. Nel secondo tempo espongono lo striscione: “MIRKO TIENI DURO”, ricevendo anche gli applausi dei perugini, subito dopo l’intensità corale cala e il tifo, che comunque non conosce soste, diviene meno partecipato, con il raddoppio degli umbri dopo appena tre minuti della ripresa che influisce ulteriormente in tal senso.

Tornando a parlare dei padroni di casa, in questa seconda frazione la musica cambia totalmente, aiutati anche dal gol del raddoppio siglato sempre da Vido. In apertura espongono lo striscione: “PER SEMPRE TIGRE !”, in ricordo di uno storico ultras perugino. Veramente incredibile il numero di torce accese, nei momenti caldi della partita. Più il tempo scorre e più il tifo migliora, i battimani aumentano di gran lunga e inoltre, quando mancano pochi minuti al novantesimo, si prodigano in una sciarpata molto fitta e bella, contornata da un discreto sventolio di bandieroni, bandiere e qualche stendardo con l’ennesima torcia della serata.

Al triplice fischio finale i giocatori di entrambe le squadre si dirigono sotto il settore delle rispettive tifoserie per andare a ricevere gli applausi e contraccambiare. Gli umbri continueranno a festeggiare, accendere torce, alzare sciarpe e sventolare bandiere, poi una volta rientrate le squadre negli spogliatoi ci sarà spazio, ancora una volta, per mandarsi a quel paese reciprocamente, come già avvenuto nel corso della gara, toccando in un paio di occasioni anche il tema politico.

Esco dallo stadio con la convinzione di aver assistito ad uno spettacolo di altri tempi, molto meglio di quanto avessi sperato, e di questo non posso far altro che ringraziare entrambi i protagonisti che hanno preso posto sugli spalti.

Marco Gasparri