Quando, sfogliando il calendario, vengo a sapere che per il posticipo del lunedì sera al Curi è in programma Perugia-Campobasso, non esito un momento a organizzare la giornata e mettermi in macchina nel primo pomeriggio. Il viaggio verso il capoluogo umbro è accompagnato da una pioggia incessante, ma il pensiero di osservare da vicino il tifo sotto le due curve, alimenta la voglia di immergermi in questa atmosfera. Le due squadre arrivano alla sfida con un percorso recente fatto di alti e bassi. Per il Campobasso la classifica è relativamente serena, mentre per il Perugia i tre punti sono fondamentali per allontanarsi dalla zona playout, distante solo due lunghezze alla vigilia del match.

Nonostante l’orario, il giorno lavorativo, la pioggia battente e la distanza non indifferente, i tifosi rossoblù arrivano in 288. Gli ospiti fanno il loro ingresso poco dopo il fischio d’inizio: sistemano il materiale e cominciano a tifare con compattezza e una voce potente che sfida il maltempo. In precedenza avevo avuto il piacere di assistere ad una loro partita sempre in Umbria, a Terni, e mi avevano fatto un’ottima impressione, cosa che viene ampiamente confermata: per tutta la partita i campobassani colorano il loro settore con sciarpe e bandiere e lo “illuminano” con diverse torce, il tutto accompagnato da una prestazione di tifo eccellente, mai banale e costante sotto una pioggia che li bagnerà per tutti i novanta minuti.

Sul fronte opposto, poco prima dell’inizio del match, la curva di casa si riempie gradualmente: è un tripudio di sciarpe che sventolano, accompagnate dall’inno che accoglie i giocatori in campo. Uniti e compatti, fanno sentire il loro sostegno con continuità, colore e passione. Non mancano cori contro i nemici storici e c’è un momento di forte condivisione quando, i tifosi biancorossi, espongono uno striscione dedicato a Emiliano Del Rosso, tifoso dell’Empoli scomparso anni fa in un incidente stradale. Un gesto che riceve l’applauso dei supporter molisani, segno di rispetto e solidarietà tra le due curve e, più in generale, di commemorazione dell’essere ultras. Durante il match i cori a sostegno degli amici diffidati si alzano alternativamente da entrambe le fazioni, mantenendo vivo lo spirito di appartenenza anche per chi non può essere presente a causa della nota repressione sempre più stringente da parte delle autorità.

La partita scorre senza grandi emozioni per i primi 70 minuti, con entrambe le squadre che faticano a creare occasioni significative. Quando tutto sembra indirizzarsi verso uno 0-0, il Perugia riesce a sbloccarla: un gol che accende la Nord, in festa sotto le intemperie. Pochi minuti dopo i padroni di casa raddoppiano in contropiede, consolidando il risultato. Il gol del Campobasso, arrivato a un minuto dalla fine, serve solo a rendere meno amaro il finale per i molisani, ma non basta a riaprire il match.
La giornata volge al termine e soddisfatto sulla strada di ritorno verso Roma, mi porto dietro l’eco dei cori e la consapevolezza che, anche sotto la tempesta, il cuore delle curve non smette mai di battere.

Testo Marco Meloni
Foto Marco Meloni e Simone Meloni