Nel giorno della festa della donna si disputa questo importante incontro di alta classifica tra Perugia e Verona, anticipato al venerdì sera a beneficio delle telecamere di Rai Sport.

Le due squadre vivono sicuramente un momento positivo, il Perugia viene da due vittorie consecutive, in trasferta a Venezia ed in casa contro la Salernitana, mentre gli scaligeri hanno conquistato nove degli ultimi dodici punti a disposizione; in classifica occupano rispettivamente settima e quinta piazza con i padroni di casa staccati di appena quattro punti dai gialloblù ma con una partita in meno, avendo già effettuato il proprio turno di riposo.

La serata dunque è una di quelle calde con il “Curi” che si appresta ad essere riempito in maniera importante, nonostante il giorno infrasettimanale non proprio gradito ai tifosi e visto che, oltre ai canonici impegni lavorativi, a queste latitudini la temperatura tende a calare drasticamente di sera.

Il popolo di fede biancorossa risponde bene, in circa 9.500 prendono posto sui gradoni dello stadio con circa centocinquanta tifosi veneti che, come di consueto, tappezzano il settore ospiti con una miriade di stendardi.

Nei pressi della tribuna scoperta sono scomparsi tutti gli striscioni dei Perugia Club: la partita con il Cosenza aveva già visto la chiusura al pubblico dell’intero settore per motivi di sicurezza e questo forse ne è l’atto successivo.

La partita degli spalti la apre la Nord perugina con la classica e sempre bella sciarpata, un immenso tappeto biancorosso illuminato dall’accensione di una gran quantità di torce che creano davvero un bell’effetto visivo: non mi stancherò mai di dirlo, la pirotecnica usata a scopo coreografico dovrebbe essere liberalizzata dalla federazione, sulla falsariga di quanto avvenuto in Austria, cessando lo stillicidio di multe verso le società e di daspo verso i tifosi.

Nel primo tempo i perugini partono alla grande dimostrando che la prestazione corale contro il Cosenza è stata solo una breve parentesi: stasera la Nord è veramente in forma ed i suoi occupanti sono fautori di una prestazione indubbiamente positiva, ad iniziare dalle bandiere sventolate senza un attimo di sosta all’accensione di ulteriori torce e fumogeni nel corso della gara. Notevoli anche i battimani ad accompagnare i cori mentre più volte entrambe le tifoserie si mandano a quel paese tra loro.

I veronesi invece in questo primo tempo tifano come è nel loro inconfondibile stile, fregandosene se si possano sentire o meno ed accompagnando la maggior parte dei cori con discreti battimani. Linea di condotta saggia, anche perché contro una curva come quella biancorossa di stasera sarebbe dura per chiunque farsi sentire e facile demoralizzarsi.

Nel secondo tempo i perugini aprono la sfida esponendo lo striscione: “CIAO PIPPO R.I.P.”, mentre i veneti in sei minuti segnano due gol ammutolendo tutto lo stadio. Anche la curva risente di questa doppia marcatura, calando sensibilmente nell’intensità dei cori, ma dopo qualche minuto di smarrimento, fortunatamente si riorganizza, focalizzandosi sulle bandiere e offrendo ancora altra pirotecnica.

A cinque minuti della fine il gol che porta la firma di Verre riaccende nuove speranze e trasforma lo stadio in una polveriera, ma nonostante ciò il risultato non cambierà.

Passando dalla parte ospite, dopo i due goal ravvicinati di Bianchetti ed Henderson, i veronesi effettuano ben tre sciarpate in momenti diversi, l’ultima delle quali, a pochi minuti dalla fine, risulta quella realizzata meglio ed anche quella di maggiore durata.

Anche in questa seconda parte di gara, molti i battimani ed un sostenuto sventolio di bandiere e bandieroni per gli scaligeri che, al novantesimo, festeggiano l’importante vittoria con tutta la squadra accorsa sotto il settore ospiti per applaudire gli ultras e omaggiarli di qualche maglietta e pantaloncino.

A margine, sulla sponda opposta, da segnalare la presenza dei montevarchini con tanto di bandierina al seguito.

Marco Gasparri