Turno infrasettimanale per il Monopoli che oltre a dover giocare di mercoledì, lo deve fare anche alle 14:30, orario che taglia praticamente fuori anche tanti fedelissimi visto il giorno lavorativo. Se a tutto ciò si aggiunge una situazione di classifica asfittica, era facilmente prevedibile che si sarebbero rasentati i numeri più bassi dell’anno: 1.297 spettatori, secondo peggior dato dopo quello della gara interna contro la Casertana. Date queste premesse non si può nemmeno buttare la croce addosso a chi non c’è, viste le oggettive e notevoli difficoltà, ma ancor più si deve dar merito a chi ha deciso, nonostante tutto, di esserci, compresa la trentina di tifosi ospiti riconducibili alla Curva Sud, quella parte della Cosenza Ultras che ha sottoscritto la tessera e può quindi girare in trasferta. I numeri sono condizionati, in negativo, anche perché una parte della tifoseria calabrese persiste a boicottarla.

La Curva biancoverde si presenta con al centro lo striscione “Ama solo la maglia”, che assume ancora più significato per quanto va consumandosi sul rettangolo di gioco. Il Monopoli infatti cede rovinosamente facendosi schiantare per 2-6 dal Cosenza e i tifosi voltano simbolicamente le spalle al campo, cantando solo per sé stessi e per gli ideali in cui credono.

Al triplice fischio finale, mentre gli ospiti possono festeggiare una vittoria che li consolida sempre più in zona playoff, i Monopolitani danno il via ad una veemente contestazione alla squadra. All’indomani di questa bruciante sconfitta, che aggrava ulteriormente la classifica dei pugliesi, il cerchio si chiude con l’esonero di mister Bucaro. Nel calcio, il grande classico vuole che sia l’allenatore a pagare, a prescindere dalle colpe specifiche; l’altro luogo comune vuole che i susseguenti scossoni psicologici servano alle squadre per riprendere quota e non ci si può augurare che sia davvero così per questa piazza che, nel corso degli anni, ha fatto vedere tante belle cose.

Foto di Gabry La Torre.