Bella cornice di pubblico a Pesaro per questa gara fra la locale Virtus Libertas e la Virtus Bologna che, per la prima volta dopo tempo immemore, rappresenta uno scontro al vertice tra gli emiliani ancora una volta fra i più accreditati alla vittoria finale, e la VL uscita dalle sabbie mobili degli ultimi anni e sta fin qui giocando una stagione che ha riacceso l’entusiasmo del palazzo.

Bella giornata di sport insomma e bella giornata di tifo con una partecipazione davvero molto alta: per l’occasione viene aperto anche il terzo anello e complice anche il periodo di festa, ci si ritrova praticamente davanti ad un “tutto esaurito”. Quasi diecimila gli spettatori totali (9.211 per l’esattezza) per quello che è il record stagionale di presenze alla Vitifrigo Arena (la cui capienza, per la cronaca, è di 10.320 posti).

Manco di competenze sul tifo cestistico e mancavo da tempo anche dal palazzetto di Pesaro, ma posso dire che l’apporto canoro è stato davvero notevole quest’oggi, con un’atmosfera e una partecipazione davvero importante. Bandiere, cori secchi e più ritmati, battimani, striscioni, non si poteva chiedere davvero nulla di più ai padroni di casa. Una coreografia molto semplice per loro, con tre ampi striscioni a mo’ di copricurva che compongono la scritta “Noi siamo Pesaro”, momento in cui, nel parterre, in tanti si presentano con un cappellino da babbo Natale che oltre che richiamare al particolare periodo dell’anno in cui ci troviamo, fa pendant anche con i colori sociali della squadra cittadina.

Notevoli anche gli ospiti bolognesi, sia nell’impatto puramente cromatico, con il loro bel quadrato nero compatto e combattivo, che nel tifo vero e proprio. Tanti battimani, bandieroni sempre alzati e scambi di sfottò con la controparte. Se i numeri giocano chiaramente a loro svantaggio, la più omogenea selezione di pubblico che una trasferta consente, li aiuta a rendersi artefici di un tifo altrettanto appassionante e positivo.

Concorre alla resa globale di una serata a suo modo unica sugli spalti, anche una gara sul parquet giocata anch’essa senza esclusione di colpi e con entrambe le squadre decise a dare il tutto per tutto, tanto che è necessario persino il supplementare per rompere gli equilibri quasi perfetti. Alla fine è il maggior tasso tecnico dei Teodosic, dei Belinelli, degli Hackett a far pendere la contesa in favore dei vicecampioni d’Italia ma se solo fosse stato possibile, sarebbe stato bello e giusto premiare tutte e due le tifoserie con una doppia vittoria.

Tommaso Giancarli